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Si espande la rete di famiglie nell'Ulss 8
Confermato dalla Regione anche per il 2015 il finanziamento quale capofila della sperimentazione avviata lo scorso anno e a cui hanno aderito 13 Ulss del Veneto. Riconosciuto nel corso del convegno svoltosi a Castelfranco la bontà del progetto quale esempio efficace di “welfare community”.

Si sono incontrati ieri, mercoledì 11 febbraio, nella sala convegni dell’ospedale di Castelfranco Veneto i protagonisti del Laboratorio regionale “Famiglie in rete” avviato in via sperimentale lo scorso anno allo scopo di creare reti familiari di protezione dei minori e sostegno alle famiglie sulla base del modello avviato fin dal 2008 nell’Ulss 8.
Da anni, infatti, l’Ulss 8 aveva sperimentato una progettualità denominata "Reti di famiglie", nell'ottica della promozione del "welfare community" che si caratterizza per la finalità di andare oltre la capacità di dare solo singole risposte in termini di servizi, a favore di una cultura integrata (Ulss, enti locali, soggetti del terzo settore) attenta alla famiglia e ai suoi bisogni.
Già lo scorso anno la Regione del Veneto aveva ritenuto di finanziare la sperimentazione delle Reti di famiglia a livello regionale, individuando l’Ulss 8 ed il Comune di Selvazzano Dentro (Pd) quali capifila del progetto. La Regione aveva pertanto stanziato 400mila euro di finanziamento di cui 300mila all’Ulss 8 e 100mila al Comune di Selvazzano Dentro. Tra le varie attività il finanziamento era rivolto all’attivazione del Laboratorio delle buone prassi per condividere esperienze, materiali, formazione in materia di reti familiari cui hanno aderito 13 Ulss e due ambiti territoriali.
Il laboratorio in questi mesi è diventato il luogo privilegiato per la condivisione del progetto, per far sì che diventi patrimonio comune e condivisibile. Attraverso azioni di sensibilizzazione e formazione si sono volute valorizzare e riconoscere le potenzialità di ogni territorio e condividere esperienze per favorire lo sviluppo di nuovi approcci per il lavoro di comunità.
Nel corso di questo anno di sperimentazione in 7 delle 13 Ulss aderenti è stata avviata la fase formativa preliminare, in altre 6 sono state avviate anche le attività finalizzate alla formazione delle reti. Il Comune di Selvazzano Dentro (PD) ha ricevuto la manifestazione d'interesse a partecipare alla sperimentazione da parte di 2 ambiti territoriali, formati da comuni in partnership.
Grande soddisfazione è stata evidenziata da molti dei presenti: dalla presidente della conferenza dei sindaci dell’Ulss 8, Annalisa Rampin, dal direttore Unità Operativa Complessa Infanzia Adolescenza famiglia, Pasquale Borsellino, dal Dirigente del Settore Famiglia – Dipartimento dei Servizi Sociosanitari e Sociali della - Regione del Veneto, George Louis Del Re e gli operatori delle 13 aziende Ulss del Veneto aderenti al progetto e dal direttore dei servizi sociali e della funzione territoriale dell’Ulss 8, Francesco Gallo che ha sottolineato: “Quella avviata con le Reti di famiglia rappresenta una scommessa sia per le Ulss che per i Comuni che spesso si trovano a dover affrontare casi di minori che vivono in situazioni familiari complicare. La sfida consiste non solo nel riuscire a continuare nella strada del welfare community che mette assieme gli enti istituzionali, il volontariato ed i partner privati nel trovare soluzioni di ben-essere per i cittadini non solo nell’ambito dei minori e dell’Alzheimer con i gruppi sollievo come stiamo già facendo, ma di estendere questa sinergia anche in altri ambiti della salute”.
Visti i soddisfacenti risultati ottenuti nel primo anno di sperimentazione, la Regione ha confermato il finanziamento anche per il 2015, rinforzando il sistema fino ad ora sperimentato attraverso il consolidamento della progettualità nei territori nei quali già è stato avviato per passare, in una fase successiva, alla diffusione del modello su gran parte del territorio regionale, nel rispetto delle caratteristiche sociali di ogni territorio e della programmazione dei Piani di Zona, prevedendo lo sviluppo delle due modalità fino ad ora sperimentate (a gestione di una Azienda Ulss o a gestione di Comuni in partnership).
L’Ulss 8 è stata confermata nel suo ruolo di capofila per le Ulss aderenti e potrà contare su un finanziamento regionale di 100mila euro per esercitare le funzioni di coordinamento, formazione e supervisione alle Ulss che parteciperanno alla sperimentazione. Altri contributi sono stati erogati al Comune di Selvazzano Dentro (Pd), capofila dei Comuni aderenti in partnership, alle 7 Ulss che hanno avviato la fase conoscitiva-informativa, alle 6 Ulss che hanno avviato i cantieri per la costituzione delle reti, alle 3 Ulss che avvieranno la diffusione della sperimentazione ad altri ambiti nei quali è essenziale il ruolo della famiglia nei compiti di assistenza e cura, e ai 2 ambiti territoriali da Comuni in partnership.