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Santandrà, mezzo secolo con gli alpini

Domenica 21 aprile, gli Alpini hanno festeggiato il 50° di fondazione del loro gruppo, con quell’impeccabile stile che da sempre e ovunque li caratterizza. Una festa preparata nei minimi particolari, andati ben oltre gli aspetti coreografici, che si addicono a tali appuntamenti
25/04/2024

Due storiche date, il 1974 e il 2024, segnano i cinquant’anni di fondazione del locale gruppo Alpini. Negli anni Settanta del secolo scorso due erano i motivi che dettero inizio a questo sodalizio: un progressivo congedo di numerosi giovani che avevano prestato l’allora obbligatorio servizio militare tra gli Alpini e la constatazione che la locale sezione combattenti e reduci (costituita nel 1946 sulle ceneri di precedenti gruppi sorti all’indomani della Grande guerra) si stava sempre più affievolendo, visto che i più “giovani” avevano ormai raggiunto i cinquant’anni.

Il 21 aprile 1974 nasceva, così, il gruppo Alpini, con a capo Rino Furlan (1925-2015), in vista di partecipare con il proprio gagliardetto al raduno nazionale degli Alpini che si sarebbe celebrato poco dopo a Udine. Il vero battesimo laico del gruppo avvenne con il tragico terremoto del Friuli del 6 maggio 1976: fu proprio in quella occasione che i locali Alpini profusero il proprio ardore e tutte le energie nell’opera di volontariato, resa direttamente a Pianzano al Tagliamento, facendovi pervenire anche generi di prima necessità raccolti in collaborazione con la parrocchia e la Pro loco.

Domenica 21 aprile, gli Alpini hanno festeggiato il 50° di fondazione del loro gruppo, con quell’impeccabile stile che da sempre e ovunque li caratterizza. Una festa preparata nei minimi particolari, andati ben oltre gli aspetti coreografici, che si addicono a tali appuntamenti.

Il preludio è stato nella serata di sabato, con l’evento canoro del gruppo Ottetto Ana di Treviso, che in modo magistrale si è esibito in 17 brani intramezzati da lettere di racconti di Alpini al fronte delle due guerre del Novecento, catturando l’attenzione del numeroso pubblico, che ha visto Alpini, loro familiari, amici e simpatizzanti giunti anche da fuori paese. Il clou della festa si è svolto nella mattinata di domenica con una composta e lunga sfilata di alpini, preceduta dalla banda musicale di Maser, dalle autorità, dai sindaci dei Comuni di Povegliano e del gemellato Povegliano Veronese, dai rappresentanti d’arma con loro insegne.

Ben 75 gagliardetti hanno dato testimonianza della numerosa partecipazione di sezioni e di gruppi Alpini, intervenuti anche da fuori provincia. Dopo l’alzabandiera, la deposizione della corona al monumento dei caduti delle Due guerre e il doveroso tributo in loro onore, il parroco don Michele Pestrin ha benedetto il manufatto e la corona d’alloro, a cui hanno fatto seguito la benedizione del nuovo gagliardetto e la santa messa.

Al termine, tutti gli ospiti si sono riuniti per i saluti ufficiali del capogruppo Paolo Zanatta, che ha voluto ricordare i passati capi, i primi soci, ma anche che gli Alpini sono per la “pace” e non per la guerra. Infatti, nei suoi 50 anni il gruppo ha potuto distinguersi per l’impegno sociale e l’opera di volontariato a fianco della Pro loco e del Noi oratorio, ai quali è stato rivolto il ringraziamento per il supporto ricevuto nell’organizzazione della festa, culminata con il pranzo in Pro loco per oltre cinquecento persone. Gli Alpini, in modo silenzioso e discreto, sono diventati custodi e depositari della decorata bandiera dei combattenti e reduci, del monumento ai caduti, di memorie e testimonianze dell’eroismo dei compaesani, anche alpini, deceduti e dispersi in guerra. La loro sede è ospitata in una sala dell’oratorio parrocchiale, alla cui costruzione essi si sono adoperati alacremente, dando forma anche a un piccolo e bene ordinato museo di arnesi, reperti e ricordi delle due guerre.

Seguendo questo filo culturale, essi hanno curato la pubblicazione di due volumi scritti da Stefania Salvadori: “Raspar su i ricordi, Mario Zago, un alpino nella seconda guerra mondiale” e “Il diario di don Giulio. Popolazione civile a Povegliano dal 1917 al 1921”.

Tutta la comunità di Santandrà si è stretta attorno al gruppo Alpini per tributare riconoscenza, rendere merito al loro altruismo e augurare lungo e proficuo impegno sociale!

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