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San Biagio: l'attualità di Anna Frank

Inaugurata il 21 gennaio la mostra promossa dall'Istituto comprensivo nei locali del polo culturale Skholè, sarà visitabile fino al 30 gennaio. Dall'1 al 6 febbraio si sposterà a Zenson di Piave

27/01/2022

“Far conoscere la storia di Anne Frank in senso educativo, per rendere vivo anche ai giorni nostri ciò che è successo”. Queste le parole con cui Aart Heering addetto stampa e politico dell’ambasciata dei Paesi Bassi a Roma, ha aperto la mostra itinerante organizzata dalla fondazione La casa di Anne Frank di Amsterdam e che trova spazio nei locali del polo culturale Skholè, recentemente restaurata dal Comune di San Biagio. Venerdì 21 gennaio si è tenuta l’inaugurazione della mostra, curata con garbo e soprattutto incentrata sul messaggio educativo da affidare alle giovani generazioni.

Molte immagini sono relative alla casa e ai messaggi della ragazza olandese. In sala erano presenti non solo autorità civili e religiose, ma tanti genitori e soprattutto i ragazzini della locale scuola media accompagnanti da molti docenti. Cariche di emozione le parole della dirigente scolastica di San Biagio, la prof. Elisabetta Costa Reghini la quale, negli interventi di saluto e di ringraziamento a quanti si sono prodigati affinché questa mostra potesse trovare sede a San Biagio, ha sottolineato l’essenza del messaggio: “E’ la storia della Shoah raccontata attraverso una angolazione essenzialmente biografica: fotografie, molte delle quali inedite, immagini, pagine del diario di Anna che raccontano della condizione di una famiglia ebrea nel periodo nazista. Allo stesso tempo, offre una dettagliata informazione sul contesto storico attraverso significative ulteriori immagini fotografiche e riproduzioni documentali. Infine il messaggio di fondo: solo se riusciamo a passare dal nostro essere io all’altro, allora il contenuto della mostra si fa sistema e vita, sennò si rischia di ricreare oggi quanto è successo 70 anni fa”.

Parole che sono state riprese poi da Aart Heering il quale ha sottolineato questo principio con forza: “Pensiamo alla famiglia Frank, famiglia borghese e quindi di buone condizioni; nulla poteva far pensare a una tragedia. Ma proprio a causa di questo imperante «io», che non cede alcunché a quanti stanno intorno, allora la tragedia si materializza: si diventa «carne da macello»”. Il concetto può sembrare sottile, ma a pensarci bene è di attualità. Anche oggi, ha continuato il dott. Aart, rivolgendosi ai ragazzi, quando oltre a calpestare i diritti umani, si cercano sempre e comunque dei “colpevoli”, “70 anni fa erano gli ebrei, oggi potrebbero essere persone nere, oppure con disabilità, o semplicemente stranieri presenti nelle nostre realtà, il pericolo allora diventa estremo”.

Nei grandi spazi di Skholè i pannelli della fondazione olandese su Anne Frank ripercorrono soprattutto gli aspetti umani e interiori dei protagonisti: Anna Frank ma anche la sua famiglia, facilmente leggibili, recano messaggi universali che interrogano e chiedono riflessione. Ottimo il lavoro realizzato poi dalle scolaresche dell’Ic di San Biagio guidate dai rispettivi docenti. Dalla ricostruzione del nascondiglio dei Frank, in piccoli bozzetti, ai disegni corredati da didascalie dai contenuti intensi. La mostra rimarrà aperta fino al 30 gennaio tutti giorni dalle 15.30 alle 18.30; il mattino invece sarà riservato alle scolaresche. Infine dall’1 al 6 febbraio la mostra si sposterà a Zenson di Piave, alla scuola media, con i medesimi orari di apertura. Info e prenotazioni all’indirizzo mail: TVIC832007@istruzione.it

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