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Povertà, anche gli italiani in sofferenza nell'Asolano

Dall'apertura, nel marzo 2014, il Centro di ascolto Caritas del Vicariato di Asolo fa un primo bilancio: sono passate complessivamente 162 persone.

A quasi due anni dalla sua apertura, fa un primo bilancio il Centro di ascolto Caritas del Vicariato di Asolo con sede a Oné di Fonte.
Dall’apertura, nel marzo 2014, al 31 dicembre 2015 sono passate dal Centro complessivamente 162 persone, un flusso più intenso nel 2014, 104 persone a dicembre 2014, che poi si è mantenuto consistente. I comuni di residenza di coloro che lo hanno contattato sono prevalentemente quelli della Pedemontana del Grappa, il gruppo più numeroso è quello proveniente da San Zenone degli Ezzelini 72, seguito dal Comune di Fonte 33 e da Asolo 16.
Per quanto riguarda invece le nazioni di provenienza, gli italiani sono 40, seguiti dai marocchini 31 e dai macedoni 28. Dal primo di settembre 2015 sono stati modificati parzialmente gli orari di apertura, ora al Centro si accede il martedì dalle ore 15 alle 17 e il venerdì dalle 17 alle 19. Le richieste più frequenti presentate dalle persone o dai gruppi familiari che accedono riguardano soprattutto il lavoro, il pagamento dell’affitto, del mutuo e delle utenze domestiche (energia elettrica, gas, acqua, rifiuti domestici ), il pacco alimentare ed i vestiti. Un impegno non semplice quello dei volontari che spesso affrontano situazioni critiche. Il diacono Bruno Martino, referente del Centro di ascolto, racconta come i volontari, che prestano il loro servizio al Cda Caritas vicariale di Onè, hanno tutti frequentato un corso Caritas “di base” ed uno specifico per operatori Caritas per i Centri d’ascolto. “In questi corsi - precisa Martino - hanno appreso tecniche per quanto concerne l’accoglienza dei fratelli che a noi si rivolgono, l’ascolto, il discernimento, la presa in carico di ogni singolo «caso», l’accompagnamento in una rete di sostegno vicariale già in precedenza identificata”. L’analisi dei bisogni del territorio è ricavata dai piani di zona dell’Ulss, dagli osservatori delle povertà, da analisi socio culturali e socioeconomiche e l’impegno è quello di aggiornare tutti su come si stanno evolvendo le vecchie e nuove povertà. “Ma la dinamica più importante è quella dell’accompagnamento dell’équipe per la quale provvediamo ad una formazione permanente che tenga alte le motivazioni di tutti, senza la quale si potrebbe rimanere mortificati dal fatto di non poter riuscire sempre a trovare lavoro e risorse economiche e materiali per tutti”.
Attraverso la formazione permanente, che parte dalla Parola di Dio, i volontari del Cda riescono a dare il valore alla fase di accoglienza ed a quella di ascolto: dove fraternamente si tende, attraverso i sentimenti di vicinanza e di amicizia, ad una nuova ripartenza nella fiducia, nella speranza e nel riacquisire una coscienza della dignità che è diritto di tutti. “E’ necessario - spiega ancora Martino - capire che ascoltare vuol dire fare silenzio, che la persona che abbiamo di fronte non è la borsa della spesa, ma una persona alla pari per dignità e diritti, che è il Signore che tramite la loro sofferenza parla direttamente a noi ed al nostro stesso cammino di fede, conversione e salvezza”.
“Nelle due aperture poi, come referente del Cda e come diacono che accompagna e non presiede le riunioni dell’équipe, ho premura di stare accanto a coloro che ogni tanto possono avere dubbi e tutti nel Cda sono capaci di accompagnarsi ad un altro operatore nei momenti di debolezza e sostenersi vicendevolmente”.
Oltre al referente Martino, il Cda conta su un coordinatore, Mario Seminati, che per i diversi aspetti si organizza con altre sei persone elette tra gli operatori del Cda. In tutto i volontari sono più di venti, sono motivati e appassionati e permettono al Vicariato di Asolo di fare rete per sostenere coloro che sono nel bisogno, un servizio prezioso che tra l’altro è attrattivo di nuove forze e di nuovi progetti di promozione umana.

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