Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Paese: la scelta missionaria di Ilaria e Simone
Si potrà pensare che ci voglia coraggio e anche un po’ d’incoscienza per lasciare la propria casa e partire con una bimba di sette mesi, per andare a vivere tra le Ande, a 2.700 metri di altitudine. Ma Ilaria Cavaggioni e Simone Boffo, una coppia di animatori della parrocchia di Paese, ne sono ben consapevoli e la loro è stata una scelta che dimostra la gioia di mettersi in gioco per il prossimo.
Così, il 16 settembre scorso, con la loro Cecilia, hanno preso il volo per Tomanga, missione peruviana dell’Operazione Mato Grosso (Omg), a condividere l’umile vita della popolazione locale. “Sono decisioni che non si intraprendono a cuor leggero -‒ dice Ilaria, maestra di scuola primaria in aspettativa -, perché si lascia una vita agiata, per andare in mezzo al nulla”.
I due, sposati da tre anni, non sono nuovi a queste esperienze. Simone, nel 2018, è stato sei mesi in Bolivia, Ilaria in Ecuador, l’anno dopo. A Tomanga vivranno nella casa parrocchiale, in un modesto alloggio messo a disposizione da padre Isidro, sacerdote che opera in una zona rurale di estrema povertà, dove la gente vive in malsani tuguri di fango e paglia, privi dei servizi essenziali, e dove il più vicino ospedale è a due ore di ripide salite e discese, a Chacas, dove viveva il fondatore dell’Operazione Mato Grosso, padre Ugo De Censi.
Scopo della locale missione di Omg è offrire un lavoro dignitoso ai campesinos nella fattoria della missione, in cambio di un minimo stipendio che dia un po’ di benessere alle famiglie, attivando l’economia locale. I volontari condividono la loro vita sobria, portano gioia e alleviano qualche sofferenza facendo da supporto anche nella custodia e istruzione dei figli.
A Ilaria e Simone, la parrocchia di Paese ha dedicato la serata di sabato 31 agosto, promossa dal Gruppo missionario nella sala polivalente. Circa 200 persone si sono strette in convivialità e amicizia. C’era anche Tommaso Gasparetto di Montebelluna, reduce da 15 mesi di servizio a Tomanga, il quale, avvalendosi di immagini, ha illustrato le dinamiche della missione.
Certo, scelte come queste non scaturiscono da oggi a domani, ma provengono da un percorso di sensibilizzazione intrapreso fin da giovanissimi. Simone e Ilaria, ora trentenni, originari rispettivamente di Fossalta Maggiore e di Salgareda, si sono conosciuti da quindicenni, mentre prestavano servizio agli ultimi. Una predisposizione che è diventata scelta di vita. A Paese sono stati animatori di gruppi giovanissimi e, durante l’estate, hanno avuto un’esperienza a Torino, alla comunità di Sant’Egidio, con altri giovani accompagnati da don Stefano Grespan.
Prima di partire per il Perù, sabato 14 settembre la parrocchia di Paese li ha salutati alla messa vespertina presieduta dal vicario parrocchiale, don Stefano Grespan, concelebrata con il collaboratore don Dionisio Salvadori, don Gianfranco Pegoraro, direttore del Centro missionario diocesano, padre Damiano Boffo, missionario cugino di Simone, e lo zio Sergio Boffo, diacono permanente. Nel finale si sono vissuti momenti di gratitudine e di saluto, con Simone che, parlando al plurale, ha ringraziato parrocchia e presenti, esplicando il motivo della loro vocazione; un gruppo di amici ha, poi, omaggiato la coppia di una icona raffigurante la Sacra Famiglia, e non sono mancati gli applausi di ammirazione, condivisi con suor Mara Lorenzet, della comunità francescana, che lasciava Paese per altra destinazione.
Mariano Berti