lunedì, 16 settembre 2024
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Montebelluna: il sagrato di Santa Maria in Colle torna a splendere grazie agli studenti

Si sono conclusi ieri i lavori di restauro al sagrato della chiesa montebellunese che era stato imbrattato da vandali armati di vernice spray. L'opera è stata realizzata grazie alla collaborazione tra i ragazzi dell'istituto Einaudi-Scarpa e alcuni professionisti del settore.

Si è concluso ieri, martedì 2 maggio, con un momento di riconoscimento verso i ragazzi dell'istituto Einaudi impegnati nella pulizia di alcune parti del sagrato in Santa Maria in Colle, l'intervento promosso dalla Confartigianato Asolo-Montebelluna nei mesi scorsi. L'area del sagrato di Santa Maria in Colle era stata imbrattata dai vandali con scritte di vernice spray realizzate sui muretti, sulla pavimentazione e sul tavolo e le sedute di pietra posizionate nell'angolo. Con l'appoggio dell’amministrazione comunale di Montebelluna e della Curia del Duomo, grazie alla collaborazione fra l'Istituto Einaudi Scarpa con gli allievi di quarta classe del corso Cat (Costruzioni Ambiente Territorio), Confartigianato AsoloMontebelluna che ha trovato la disponibilità entusiasta della restauratrice Francesca Pivato di Artemisia srl, e l'azienda Mapei, leader di prodotti specializzati per l'edilizia, si è felicemente unito l'impegno civico ad un momento didattico, che ha consentito ai ragazzi di apprendere tecniche specifiche di trattamento dei materiali lapidei, riportando al contempo allo splendore l'area di Santa Maria in Colle, vero biglietto da visita della città di Montebelluna anche se proprietà privata della Curia.

Ai ragazzi impegnati nell'intervento è stato quindi oggi consegnato un attestato di merito alla presenza di Gianni Maddalon, dirigente scolastico dell’Istituto Einaudi Scarpa, Marzio Favero, sindaco di Montebelluna, Fausto Bosa, presidente di Confartigianato AsoloMontebelluna, Don Antonio Genovese, prevosto di Montebelluna, l'ingegner Flavio Gallina, docente di topografia e fotogrammetria all’Istituto Einaudi Scarpa, Francesca Pivato, restauratrice di Arthemisia e Cristiano Bordignon, rappresentante della Mapei.

L'intervento, sia estetico che conservativo, ha interessato la mura di cinta in laterizio ed i tavoli e le sedute in pietra d’Istria imbrattate. Tre le fasi di intervento che si sono susseguite: l’applicazione di un biocida sulle pareti da trattare; una fase per la rimozione della sostanza, ed una terza con l’applicazione di un prodotto disgregante per la rimozione delle scritte.

Commenta il sindaco, Marzio Favero: “Per contrappasso, gli atti vandalici compiuti da alcuni giovani a danno del patrimonio ecclesiastico che però è un bene comune per l'intera città, sono stati sistemati dai giovani dell'Einaudi coordinati dalla brava restauratrice Francesca Pivato e dal professore Flavio Gallina. Un grazie di cuore a Confartigianato, in particolare al presidente Fausto Bosa, per aver reso possibile questa operazione”. Ed è proprio il presidente di Confartigianato Asolo-Montebelluna, Fausto Bosa a prendere la parola: “Il progetto è stato per i ragazzi un’esperienza complementare rispetto all’attività condotta in classe, con la possibilità di poter contare sulla competenza della restauratrice Francesca Pivato. Inoltre, esso ha rappresentato la possibilità di avvicinarsi ad una professione, quella del restauratore, dalle notevoli potenzialità di impiego e di sbocco, dato l'enorme patrimonio artistico in Italia”.

Il cantiere, oltre ad essere rivolto alla crescita culturale e tecnica degli dell’Istituto Einaudi-Scarpa,ha avuto lo scopo di avvicinare la cittadinanza alle problematiche inerenti il degrado degli edifici in ambito storico. L’intervento ha dato l’opportunità di illustrare ai visitatori del cantiere non solo alcune tecniche e metodologie di pulitura dei materiali lapidei, ma anche quelle relative al trattamento di disinfezione da microrganismi e sistemi di protezione reversibili al fine di salvaguardare i manufatti da possibili futuri atti di vandalismo.

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