Questo tempo particolare, che ci vuole preparare nella duplice attesa del Natale del Signore e del suo...
Merlengo, legame solidale con gli alluvionati di Faenza
Un gruppo di soci del circolo San Bartolomeo (Noi) di Merlengo e i parrocchiani di San Terenzio hanno scelto di iniziare l’Avvento nella cattedrale di Faenza, con un’intensa giornata vissuta assieme, all’insegna dell’amicizia e della solidarietà.
I primi contatti tra le due parrocchie risalgono alla scorsa primavera, quando il direttivo del circolo San Bartolomeo decide di destinare dei fondi raccolti, da varie sue attività, a favore degli alluvionati dell’Emilia Romagna. Vengono a sapere che la parrocchia di San Terenzio in Cattedrale (Ravenna) aveva lanciato una raccolta di crowdfunding intitolata: “Un pulmino amico metti in moto la solidarietà”. Subito, il progetto è piaciuto per la sua concretezza e vicinanza alle persone più colpite dall’alluvione. Iniziano, così, i rapporti telefonici e via mail, per concordare e attuare la donazione; rapporti che, poi, sono sfociati in un desiderio reciproco di incontrarsi, di approfondire la conoscenza di realtà parrocchiali.
È stata condivisa la scelta di cominciare il cammino di Avvento in comunione nella cattedrale di Faenza, partecipando alla messa celebrata dal parroco, don Paolo Bagnoli. Calorosa l’accoglienza riservata ai fedeli provenienti dalla collaborazione di Ponzano Veneto. Al termine, il professor Marco Mazzotti ha illustrato loro la storia della cattedrale, attraverso le sue opere d’arte.
Il pranzo comunitario in parrocchia ha permesso di ascoltare le testimonianze dei volontari che hanno prestato soccorso durante l’alluvione e di alcuni alluvionati che, pur perdendo tutti i loro beni, hanno mantenuto salda la loro dignità e fede. Anche la parrocchia ha messo a disposizione delle persone alluvionate le proprie strutture: così, il centro Caritas e le stanze riservate al catechismo sono diventate rifugio per chi non aveva più un tetto, centro di ristoro e punto di distribuzione di pacchi spesa.
Dobbiamo ricordare che, a causa delle piogge torrenziali, i fiumi Lamone e Marzeno, alle ore 20 circa, nella notte tra il 16 e il 17 maggio 2023, spazzarono via i muretti contenitivi e allagarono gran parte della città, lasciando centinaia di famiglie senza casa. Ciò che ha colpito di più, però, è che nei volti dei volontari, quali Elena, Alessandra, Jorick e i loro famigliari, nei visi delle giovanissime suore indiane del monastero di Sant’Umiltà, mentre raccontavano queste esperienze, traspariva gioia, i loro occhi erano lucidi nel ricordare, ma il loro viso era illuminato da sorrisi e dalla consapevolezza che far del bene è un’ottima ragione per andare avanti. Se così non fosse, molte persone sarebbero state sopraffatte dalla disperazione: si pensi che, in alcune abitazioni, i lavori di ristrutturazione sono iniziati a novembre 2024, ad oltre un anno dall’alluvione, pochissimi hanno già ricevuto risarcimenti, tantissimi vi hanno rinunciato fin dall’inizio per la troppa burocrazia.
Avuta conoscenza della visita, mons. Mario Toso, vescovo della diocesi di Faenza-Modigliana e nativo di Mogliano Veneto, ha voluto far pervenire, attraverso il parroco, parole di ringraziamento alla comunità di Merlengo. Non potevano mancare, come doni, alcuni prodotti tipici della terra trevigiana e l’invito agli amici faentini a fare visita a Merlengo, in occasione della prossima sagra del riso. (Rossella Martini)