Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Istrana: i parroci invitano all'accoglienza per i profughi
Attraverso il foglietto parrocchiale unificato, che è circolato domenica in tutte e cinque le chiese del comune, i due parroci don Siro Zorzi e don Gabriele Fregonese hanno fatto sentire la loro voce.

Si è tornato a parlare in questi giorni dell’Istituto Ca’ Florens, sorto nel 1958 su idea di don Leo Alberton che già nel 1946 aveva raccolto i ragazzi della città abbandonati a se stessi, dando loro tetto, cibo e istruzione. Ora il Ca’ Florens in qualche modo torna alle origini, ospitando diciotto profughi, provenienti da Somalia e Mali, giunti nelle socorse settimane a Lampedusa e successivamente spostati nella Marca. “Semplicemente una decisione in linea con la croce che portiamo al petto”, ha tagliato corto di fronte a qualche polemica il direttore fratel Dionisio Santoro, della congregazione cristiana dei Fratelli di san Gabriele.
Attraverso il foglietto parrocchiale unificato, che è circolato domenica in tutte e cinque le chiese del comune, i due parroci don Siro Zorzi e don Gabriele Fregonese hanno fatto sentire la loro voce: “Vogliamo condividere con tutti lo spirito che ci guida nell’aver accolto la proposta e la sfida della accoglienza dei fratelli profughi. La Diocesi di Treviso, la Caritas diocesana, i fratelli di San Gabriele e le nostre parrocchie sono chiamate a far proprio lo stile evangelico che Gesù ci ha comunicato e ha vissuto personalmente: ‘Ero forestiero e mi avete ospitato…’. Per alcuni mesi ospiteremo 18 ragazzi africani, provenienti dalla Somalia e dal Mali. La condizione di questi profughi porta in luce la situazione ben più ampia e grave di una enorme massa di persone costrette a fuggire dai propri paesi, spesso in guerra, che renderebbero in grave pericolo – anche di morte – la vita delle persone. Di fronte a questi vissuti non possiamo tirarci indietro. E quindi l’unica risposta è quella positiva, responsabile e gioiosa dell’accoglienza”.