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Istituto alberghiero: da Possagno a Montebelluna

La sede era inagibile e difficilmente potrà essere ristrutturata per il terreno franoso su cui sorge. Ma il sindaco è fiducioso: “L’alberghiero deve ritornare a Possagno nel giro di un paio d’anni".

Nel 1975 l’assessore di comparto della Comunità Montana del Grappa aveva battuto i pugni sul tavolo del Provveditore scolastico di Treviso: “Allora vado dal ministro - aveva esclamato - nella Pedemontana vogliano una scuola statale e la avremo nonostante lei!”. Fu così che dopo tante trattative e battaglie arrivarono nel 1978 un sezione staccata dell’Agrario e dell’Alberghiero. Fallito il tentativo di portare la “ragioneria” e i “geometri” per il mancato accordo con l’Einaudi di Montebelluna, questa fu la soluzione finale e la sede venne posta nei locali di proprietà della Fondazione Canova. Oggi del “Progetto di sviluppo della Pedemontana del Grappa 1975-80” non resta che la piccola ridotta della sezione staccata dell’Alberghiero Maffioli di Crespano, mentre l’Istituto Agrario se ne è andato nel 1978 e, da quest’anno scolastico, la sede di Possagno, dichiarata inagibile ha trasferito i suoi studenti a Montebelluna in alcuni spazi messi a disposizione nella nuova struttura del Liceo Levi, per i laboratori di cucina si sta ancora cercando una sede adeguata a Montebelluna. Allora la Pedemontana del Grappa scelse di dotarsi di scuole tecniche perché i licei erano già coperti dagli Istituti Filippin e Cavanis. Oggi però la situazione è ben diversa e di fatto Castelfranco, Montebelluna e Bassano del Grappa sono i poli scolastici di rifermento per chi risiede alle pendici del Grappa. Fortemente attrattivo Bassano del Grappa che, pur essendo di un’altra provincia, accoglie gran parte dei giovani della Pedemontana occidentale grazie a tempi di percorrenza dei mezzi pubblici più ridotti rispetto a Castelfranco e Montebelluna.
Così dalla possibilità di diventare un polo scolastico completo: negli anni Ottanta la Comunità montana aveva tentato con la proposta di convenzioni con gli istituti non statali Filippin e Cavanis di realizzare un polo scolastico completo, si è passanti all’assenza di riferimenti scolastici. Potrebbero esserci conseguenze anche sul piano economico perché quest’area, a forte vocazione turistica, non ha più un polmone formativo e progettuale nel suo territorio. Un tentativo di salvare la scuola statale della Pedemontana ci fu anche con l’entrata in vigore dell’autonomia scolastica, si progettò di rendere autonomo il Maffioli e di realizzare una sede prestigiosa nell’ex istituto delle suore di Maria Bambina del Belvedere a Crespano. Ci fu un interesse a finanziare la ristrutturazione dell’Istituto da parte della Fondazione Cassamarca, ma anche questo progetto non andò in porto.
Ora la Provincia e i sindaci della ex Comunità Montana si sono accordati per mantenere una sede dell’alberghiero a Possagno. Si potrebbe ristrutturare l’attuale sede (difficile visto che il terreno su cui sorge è franoso) oppure pensare a costruirne una ex novo. “L’alberghiero deve ritornare a Possagno nel giro di un paio d’anni - afferma il sindaco Gianni De Paoli -, questo è l’impegno che ci siamo dati con la Provincia. Tutte le sedi da Villa Buon Pastore a Villa Fietta, che abbiamo preso in esame, non davano le garanzie di sicurezza che oggi solo un edificio nuovo può dare. Ma non vogliamo rinunciare all’Alberghiero”. Dalla Provincia arrivano le rassicurazioni del vicepresidente Franco Bonesso: “Questo percorso è molto concreto e realistico, resta un presidio in Pedemontana, i tempi poterebbero essere accettabili e i fondi recuperabili. Una scuola di mille studenti, autonoma, è irrealistica”. (M.M.)

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