Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Cos'è successo a Monfumo? La Coldiretti chiede indagini approfondite dopo la bomba
"Un episodio di una gravità immensa sul quale chiediamo a gran voce che venga fatta chiarezza e che ci spieghino in che direzione vanno le indagini”. Con queste parole Walter Feltrin porta l’attenzione sulla bomba esplosa a Monfumo ai danni di un imprenditore vitinicolo
“Un episodio grave per la nostra categoria, per le nostre campagne, per il tessuto sociale e non solo economico. Un episodio di una gravità immensa sul quale chiediamo a gran voce che venga fatta chiarezza e che ci spieghino in che direzione vanno le indagini”. Con queste parole di preoccupazione e rabbia Walter Feltrin, presidente di Coldiretti Treviso porta l’attenzione sulla bomba esplosa a Monfumo ai danni di un imprenditore vitinicolo.
“Non sappiamo certo leggere i motivi – continua Feltrin – che sia un tentativo di furto o un’intimidazione resta un fatto grave che non può essere ignorato da chi a ha cuore la sicurezza dei territori rurali da sempre più deboli perché marginali e soprattutto più difficili da controllare con attività preventive”.
Coldiretti di treviso sta valutando la richiesta di un incontro con le autorità competenti per comprendere i motivi che si covano dietro all’episodio di Monfumo.
L’argomento sarà portato all’attenzione dei vertici Zonali della Coldiretti trevigiana che come si sa è organizzata in Zone di competenza con relativi Presidenti e Responsabili oltre che con consigli zonali e sezionali, ben 93 nella Marca, quasi uno per comune.
“La capillarità di Coldiretti è sempre stata un punto di forza anche nel mutuo aiuto tra le famiglie rurali che nei territori si occupano non solo di coltivazione e tutela dell’ambiente in cui vivono e lavorano, ma anche di sociale con la presenza costante degli agricoltori nelle associazioni di volontariato del territorio. La bomba di Monfumo e tutte le conseguenze, dalla paura dei furti a quella eventuali minacce di stampo mafioso, entreranno nell’ordine del giorno delle prossime riunioni di assemblea e consigli, da quelle zonali a quella provinciale”.