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Castelfranco: la Settimana vocazionale ha coinvolto le comunità

Diciotto seminaristi, due aspiranti Figlie della Chiesa e quattro novizie delle Discepole del Vangelo hanno raccontato le proprie storie, le vie stra-ordinarie per cui è passata la loro vocazione; hanno ascoltato i dubbi di fede dei giovani, le esperienze di vita degli anziani; hanno prestato servizio alla Caritas cittadina, visitato gli ammalti nelle case; conosciuto le realtà più importanti in ambito sociale del territorio, tra cui il centro Atlantis e il centro anziani Domenico Sartor.

Sono stati ospiti da famiglie castellane, alcune con più figli o anche con nipotini, tutte impegnate in servizi diversi della collaborazione.

Durante il giorno hanno incontrato giovani, anziani, gruppi parrocchiali, esperienze di volontariato, ragazzi delle scuole della città. E l’esperienza complessivamente si è rivelata molto intensa, per chi ha partecipato e per tutte le comunità coinvolte. Si conclude con un profondo sentimento di gratitudine la “settimana di animazione vocazionale” del Seminario diocesano di Treviso tra le parrocchie della collaborazione pastorale di Castelfranco.

Diciotto seminaristi, due aspiranti Figlie della Chiesa e quattro novizie delle Discepole del Vangelo hanno raccontato le proprie storie, le vie stra-ordinarie per cui è passata la loro vocazione; hanno ascoltato i dubbi di fede dei giovani, le esperienze di vita degli anziani; hanno prestato servizio alla Caritas cittadina, visitato gli ammalti nelle case; conosciuto le realtà più importanti in ambito sociale del territorio, tra cui il centro Atlantis e il centro anziani Domenico Sartor. “Una settimana di grazia - l’ha definita il parroco del Duomo, mons. Dionisio Salvadori, introducendo la santa messa di inizio dell’esperienza sabato scorso in Duomo, presieduta dal vescovo di Treviso mons. Michele Tomasi -. Le sette parrocchie della collaborazione, il Seminario e le tre comunità religiose presenti in territorio castellano sono come Maria ai piedi di Gesù, in ascolto per capire cosa desidera per la vita di ciascuno di noi. Insieme gli chiediamo «C’è Altro per noi?» (citando così il titolo dato alla settimana vocazionale ndr). Spesso - ha proseguito - i nostri orizzonti sono corti, le persone si accontentano, si scivola nel degrado. E’ ancora possibile sognare una Chiesa di luce? Ecco, il senso di questa esperienza è suscitare nuovi slanci di generosità al seguito del Signore”.

“E’ una occasione di Grazia - ha ribadito anche il Vescovo - perché permette di confrontarsi con la vocazione a cui ciascuno è chiamato nella sua vita. Cristo - aveva ricordato poco prima commentando il Vangelo - chiede la nostra presenza fisica nel mondo, luce e sale, e non per far vedere che siamo più bravi ma che è bravo Lui perché con la sua Grazia noi compiamo miracoli. Il sapore lo dona la Parola, l’Eucarestia, la comunità in forza del Battesimo. E se saremo fonte di amore persino le nostre tenebre saranno luce”. Poi ha concluso aggiungendo: “E se qualcuno penserà che quell’Amore con Gesù è così bello da dare la vita, la comunità tutta sarà fortunata. Perchè il nostro mondo ha bisogno di fare sogni alti per costruire un mondo bello dove stare insieme”.

“Incontri fecondi - ha fatto eco anche mons. Giuliano Brugnotto, rettore del Seminario - che portano gioia a tutti, soprattutto a coloro che sono in ricerca vocazionale. Tutti li affidiamo al Signore”.

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