Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Castelfranco, appello di Cittadini Ovunque ad una maggiore coesione tra associazioni
Un appello ad una maggiore coesione fra soggetti attivi nel territorio, operanti nel campi dell’inclusione sociale, per affrontare meglio il nodo dell’integrazione degli stranieri richiedenti asilo. È quanto è emerso sabato scorso all’assemblea ordinaria dei soci dell’associazione castellana “Cittadini Ovunque”, presieduta da Augusto Cusinato
Un appello ad una maggiore coesione fra soggetti attivi nel territorio, operanti nel campi dell’inclusione sociale, per affrontare meglio il nodo dell’integrazione degli stranieri richiedenti asilo. È quanto è emerso sabato scorso all’assemblea ordinaria dei soci dell’associazione castellana “Cittadini Ovunque”, presieduta da Augusto Cusinato e nota per aver contributo all’apertura del Centro di Accoglienza Straordinario (Cas) di Resana, con 13 ospiti, gestito dalla cooperativa Lunazzurra, sotto la direzione del dott. Roberto Tuninetti.
Nel corso della sua relazione, Cusinato ha evidenziato come sia trasversale a tutte le associazioni e agli enti che operano nel settore dell’inclusione sociale, la difficoltà di realizzare il passaggio dalla seconda accoglienza, nella forma di Sprar o Cas, alla terza accoglienza, ossia l’integrazione o la re-integrazione.
“Mentre le misure assistenziali possono contrastare situazioni emergenziali o senza la possibilità di rimedio – ha spiegato il presidente dell’associazione Cittadini Ovunque – l’integrazione o la reintegrazione sociale ed economica comportano la predisposizione di percorsi di inclusione nelle reti di relazione sociale e nel mercato del lavoro, che prevedano l’ingaggio responsabile dei soggetti coinvolti, ovvero la loro volontà e il loro impegno ad attivarsi in tali percorsi”. A questo scopo l’associazione realizza progetti formativi che consentano ai beneficiari di ottenere i requisiti minimi per l’ingresso in corsi professionalizzanti e tirocini, inoltre sensibilizza associazioni di categoria e le istituzioni locali per costruire corsi di formazione e occasioni di tirocinio presso le imprese. “Compiti non facili – scandisce Cusinato – soprattutto il secondo, che potrebbero essere facilitati da un ruolo attivo delle istituzioni, ad esempio mediante la costituzione di Sprar”.
Non solo, per Cusinato si tratta anche di valutare se un maggiore coordinamento, dal basso, tra le associazioni che operano nella Castellana in ambito sociale possa aiutare a disegnare e ad attuare strategie di inclusione più efficaci. L’idea, dunque, è di valutare l’opportunità di istituire un tavolo di confronto sul tema dell’integrazione sociale, con riferimento sia agli immigrati, sia ai nuovi poveri o esclusi italiani.
Un invito accolto da tutte le associazioni e soggetti operanti nel territorio invitati e presenti all’assemblea: da Rodolfo Bordignon, in rappresentanza del Cpia (Centro per l’istruzione degli adulti) di Treviso, a suor Antonella Fraccaro, delle Discepole del Vangelo che ha raccontato l’esperienza di accoglienza di donne migranti nel Cas da loro gestito. Da Maria Campus della Caritas di Castelfranco, a Giorgio Gallina, presidente della cooperativa “Una casa per l’uomo”. Da Stefano Costa dell’associazione “Porte Aperte” a Gianni Sardelli dell’associazione “Un ponte verso” di Cornuda, a Enzo Venza del Comitato per i Diritti del Malato e membro del direttivo del Coordinamento del Volontariato della Castellana. “C’è stata un’assemblea elettiva il mese scorso – ha dichiarato quest’ultimo – e su 11 possibilità di entrata nel direttivo del Coordinamento del Volontariato si sono presentate solo due candidature”. In questo senso Venza ha rivolto un appello ai presenti, esortandoli a non far decadere la funzione del Coordinamento, che ha la finalità di armonizzare e collegare i gruppi, le associazioni e le organizzazioni di volontariato del territorio di Castelfranco e dei Comuni limitrofi.