mercoledì, 20 novembre 2024
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Campo estivo nel vicariato di Asolo per il gruppone missionario

Scambio con i Paesi aiutati

Come da trent’anni a questa parte, un Ferragosto di impegno per i giovani e meno giovani del gruppo di volontariato “Il Gruppone missionario”. Il campo si è concluso il 17 agosto. Facciamo un bilancio con il presidente Urbano Salvador.

“Si è trattato di un campo di lavoro realizzato dal Gruppone missionario nel Vicariato di Asolo. Una proposta che facciamo ormai da trent’anni, un'esperienza collaudata, un giusto mix tra lavoro e formazione, dove ognuno è responsabile del buon andamento del campo. Non esistono gerarchie né capi, ma tanta collaborazione”.

Tanti giovani e meno giovani: perché questo successo di partecipazione?

Piace tantissimo ai giovanissimi: più di 70 sono arrivati tutti tramite il passaparola. In poche ore si sono create una complicità e collaborazione positive, tanto che il tema del campo, “Contagiamoci d'immenso”, non poteva essere più azzeccato.

Il Gruppone ha una vocazione di solidarietà internazionale: come si è concretizzata quest’anno?

Da anni il Gruppone condivide uno scambio con i progetti internazionali che finanzia. Quest’anno il campo ha visto la partecipazione di due educatrici brasiliane del “Projeto Vida Feliz” di Pastos Bons e due responsabili dell'associazione Amar di Rio de Janeiro, oltre alla partecipazione di ospiti per approfondire le tematiche preparate per la formazione.

Nel corso della vostra storia, solo poche interruzioni dell’esperienza.

Non direi interrotto. Per un paio d'anni, nei primi anni 2000, ci siamo spostati in zona Treviso, per commemorare la morte di Luciano Bottan, morto in Ciad. Con il campo vero e proprio siamo stati itineranti: per tanti anni all'Istituto alberghiero a Possagno, poi a Pederobba, alle scuole medie ad Asolo, alle opere parrocchiali di Casella, al Centro di formazione professionale di Fonte Alto e da un bel po' di anni siamo ospiti dell'oratorio di Onè.

In questa avventura non siete soli, avete forti legami con il territorio dell’Asolano.

Certo, e di questo vogliamo dire grazie all’oratorio di Onè, a don Gabriele Fregonese, il parroco, sempre gentile e disponibile e a tutti i parroci del vicariato di Asolo. Don Paolo Magoga, presidente della Fondazione Opera Montegrappa, ha curato l'aspetto formativo e religioso dell'esperienza. La vicinanza è arrivata anche da tutti i cittadini che ci hanno donato il “ferro vecchio”, accogliendo con amicizia e solidarietà, come fanno fin dalla nascita di questa esperienza. Un grazie doveroso al Consorzio di Bacino Priula nella persona del dottor Paolo Conto per le autorizzazioni in ambito ambientale. Tutto il ricavato del campo di lavoro servirà per finanziare progetti sociali in Brasile ed Ecuador.

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