Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Paese: la “nuova vita” della Casa del giovane
Ha registrato una particolare partecipazione la festa del patrono san Martino, a Paese, lunedì 11 novembre. Chiesa strapiena alla messa della sera, presenti autorità e fedeli di tutto il Comune. Solennità che ha avuto il suo culmine con l’inaugurazione della Casa del giovane, restituita alle normali funzioni, dopo la ristrutturazione. Per l’occasione, è venuto il vescovo, Michele Tomasi, che ha presieduto la messa animata dalle corali della Collaborazione pastorale, concelebrata con una decina di sacerdoti, parroci delle cinque parrocchie, vicari e collaboratori vari, nonché padre Ion Ciobanu, della Chiesa ortodossa moldava.
All’omelia, il Vescovo ha esortato i fedeli a prendere come modello san Martino, noto per aver diviso il mantello con il povero. “Si dice che poi se lo sia trovato ancora intero, a insegnarci che con il Signore non ci si rimette mai, che, anzi, ricompensa con il centuplo di grazie. Gesù, infatti, si prendeva cura delle persone, aveva un’attenzione non solo spirituale, ma anche fisica, e lo faceva con gentilezza donando un amore smisurato”. Così, mons. Tomasi, ispirandosi al Vangelo di Matteo, esortando a mettersi sulla stessa prospettiva di Martino, perché non basta averlo come patrono, ma bisogna seguirne le orme.
La folla si è, poi, radunata fuori della Casa del giovane, fatta edificare da mons. Mario Ceccato nel 1961, che è stata ristrutturata in toto nei mesi estivi, e restituita alle normali attività giusto in tempo per il nuovo anno pastorale, nonostante le aggiunte in corso d’opera. Conseguentemente, si presenta dotata di ascensore e di una scala esterna per uscita di sicurezza. Gli impianti sono stati rifatti secondo le vigenti leggi, con l’aggiunta di un generale isolamento climatico e impianto fotovoltaico.
Per primo, ha parlato l’architetto Luca Agnoletto, del Consiglio per gli affari economici, illustrando i vari procedimenti. Vivo compiacimento è stato espresso dal parroco, don Giuseppe Tosin, che prima del taglio del nastro ha chiamato sul pianerottolo i tecnici e i rappresentanti delle varie ditte, che non solo hanno operato ma anche donato, dimostrando attaccamento alla Chiesa locale, nonché affidabilità, professionalità e competenza nel rispetto delle scadenze, e tutto questo nonostante il meteo, per un buon periodo sia stato tutt’altro che favorevole. Il parroco ha, poi, ringraziato i tanti volontari, in particolar modo Rino Franceschi, che ha coordinato e seguito lo svolgimento dei lavori. Si è, infine, appellato alla generosità dei parrocchiani, dato che le rate del mutuo impegneranno i prossimi anni. Notevole la spesa, arrivata a 1.050.000 euro, per meno di un terzo coperta da un lascito. E’ chiaro, tuttavia, che il più dovrà venire dalle libere offerte di chi si sente parte di una comunità, che ha valori e tradizioni da conservare e tramandare. In questi casi, i paesani si sono sempre dimostrati generosi, considerato che le opere parrocchiali sono utili alla formazione di giovani e adulti, e come nel caso della sala polivalente sopperiscono anche a carenze di tipo civile, ospitando eventi di tipo sociale e culturale.
Dopo il breve saluto della sindaca, Katia Uberti, con un tocco sullo smartphone si sono aperte tutte le imposte luminose della struttura, a simboleggiare l’inizio di una nuova alba. Sono, quindi, seguiti la benedizione e il taglio del nastro da parte del Vescovo.