Questo tempo particolare, che ci vuole preparare nella duplice attesa del Natale del Signore e del suo...
A Castagnole si va verso un ampio restauro della chiesa
A Castagnole urge restaurare la chiesa. Lo ha comunicato il parroco, don Michele Secco, rivolgendosi ai fedeli la prima domenica di Avvento. Da un trentennio, non viene messo mano alla struttura, che, ora, manifesta un certo deterioramento. Conseguentemente, è stata effettuata una prima ricognizione, che ha evidenziato problemi di staticità, a iniziare dai due transetti laterali, uno dei quali è già stato messo in sicurezza. Si tratta, ora, di consolidare l’intradosso, ossia il sottotetto, ma, preventivamente, occorre costruire una passerella in acciaio sopra l’intera navata, onde permettere un’accurata pulizia, prima ancora di effettuare l’indagine per valutare i lavori da intraprendere.
La spesa per questo primo intervento di ricognizione e manutenzione si aggira attorno ai 40.000 euro, per metà già messi a disposizione dalla Diocesi, attingendo all’8 x mille. In prospettiva, però, si preannuncia un intervento molto più corposo, che interesserà l’intero edificio, dal tetto al pavimento, compresi tinteggiatura e impianti, che saranno messi a norma. Come si può intuire, il parroco si affida soprattutto alla generosità della gente di Castagnole, vicina e lontana, di chi si sente parte di una comunità che ha tradizioni e valori da conservare e tramandare.
Negli ultimi decenni, la parrocchia è stata impegnata per la scuola dell’infanzia e l’oratorio, riuscendo, lo scorso anno, a estinguere anticipatamente il mutuo, ma riducendo fortemente le sue disponibilità finanziarie. Ora, nuovi improvvisi impegni avanzano e, a ben guardare, pure la canonica avrebbe bisogno di una radicale ripassata, mentre la casa delle suore è rimasta desolatamente silenziosa, e ora è attiva soltanto la cappella per le messe feriali.
Per la casa di Dio, quella di pietre, che ha attraversato la storia, essendo stata eretta nel lontano 1768, tutti i parroci pro-tempore hanno dato il meglio di sé, per conservarla efficientemente, coadiuvati da fabbricieri, collaboratori e volontari, responsabilità raccolta ora da don Michele, con l’attuale Consiglio pastorale.
Sul sagrato, dove in questo tempo natalizio è allestito un bel presepio, si erge il monumento ai caduti delle ultime guerre, ai figli migliori di questo paese che si va progressivamente ingrossando, che hanno dato la vita per la libertà di cui ancora si sta godendo. Anche per loro è necessario mantenere il senso di appartenenza e di attaccamento per tutte le opere parrocchiali.
Infatti, nonostante il degrado naturale che periodicamente si manifesta - memorabile la caduta dell’angelo dalla guglia del campanile nel 1965 -, la chiesa è sempre stata amata e fatta oggetto di cure, essendo l’identità per eccellenza delle famiglie del luogo, che non si sono mai tirate indietro nei momenti cruciali, e ciò anche in tempi molto difficili. (Mariano Berti)