Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Fonte, si spera nella rotatoria per risolvere lo storico nodo viabilità
Ribolle la statale Schiavonesca Marosticana, la sp 248. Ormai il traffico è pericoloso e insostenibile negli ultimi due incroci non supportati dalle rotonde: quello di San Zenone degli Ezzelini e quello di Oné di Fonte. E se a San Zenone metà del problema sembra essere ormai risolto, grazie a un intervento su via Marini e via Roma, la situazione è sempre drammatica a Oné di Fonte, dove un semaforo a tre tempi causa lunghe code a ogni ora del giorno. L'apertura della Superstrada pedemontana veneta, senza un’adeguata viabilità di collegamento in un primo tempo garantita da Regione Veneto e da Sis, ma poi negata per mancanza di fondi, ha reso più urgente la soluzione di questi problemi.
Innanzitutto a San Zenone, perché da via Sopracastello si scende e si arriva direttamente al casello di Riese Pio X partendo da Crespano e dalla viabilità alta del Grappa. A Onè c’è un fenomeno analogo con il traffico che proviene da Nord, da via Montegrappa, che cerca di raggiungere lo stesso casello di Riese Pio X. La giunta del Comune di Fonte, preoccupata, ha incaricato l'ingegnere Eros Cavallin di sviluppare il progetto di nuova rotonda.
Lo scorso 14 dicembre lo stesso ingegnere ha spiegato il progetto alla popolazione in un incontro pubblico. “Attualmente l’utenza debole, quindi specialmente i pedoni, hanno pochi spazi a disposizione e l’incrocio richiede un tempo di attesa di sessanta secondi”.
Nel progetto proposto, invece, un’ampia rotonda dal diametro di circa quaranta metri prevede un’isola centrale di ventitré metri, entrate da tre metri e mezzo e quattro uscite da quattro metri e mezzo. Così si dovrebbe ridurre il tempo di attesa medio a dodici secondi e i pedoni potrebbero attraversare in sicurezza.
A sud si dovranno demolire alcuni edifici, si svilupperebbe uno spazio verde e una zona commerciale e parcheggi.
Il costo previsto è di circa 950 mila euro, da sommare ai costi per l’acquisto di quattromila metri quadri di terreno. Nel caso di un positivo esito della proposta di finanziamento il sindaco Luigino Ceccato ha parlato di un inizio lavori nel 2025, non prima di aver chiuso un accordo, che ancora non c’è, con i proprietari degli edifici da demolire.
L'Amministrazione comunale ritiene di portare il progetto in approvazione del Consiglio e poi agli enti come Provincia e Regione entro il 2024, sperando anche in un sostegno delle associazioni di categoria e dei Comuni limitrofi.