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Pieve di Castelfranco, nuovo look per il campanile

Una presentazione accurata e tecnica dell’intervento di restauro del campanile sarà tenuta dai progettisti stessi dell’opera, l’architetta Lizza e l’ingegner Gambarotto, nella forma di assemblea parrocchiale aperta a tutti, mercoledì 17 aprile, alle ore 20.45, nella chiesa della Pieve. Domenica 21 aprile seguirà la visita del Vescovo, mons. Michele Tomasi, che alle 18.30 , presiederà la messa, accompagnata da una breve relazione di don Paolo Barbisan, direttore dell’Ufficio diocesano per l’Arte sacra e i Beni culturali; la solenne benedizione del campanile e l’incontro con la comunità parrocchiale concluderanno l’evento
12/04/2024

Dopo quasi due secoli dal lontano 1837, anno in cui si conclusero i lavori della sua costruzione, il campanile di S. Maria della Pieve a Castelfranco Veneto ha finalmente un nuovo look, che ne conserva e ne esalta tutta la sua originaria bellezza, insieme a una solidità strutturale di grande valore, risultato di un rinnovo sostanziale. Un restauro, dunque, rigoroso e conservativo, frutto della sapiente collaborazione tra l’operato attento e accurato dell’architetta Mariagrazia Lizza e l’altrettanto prezioso intervento di analisi statica dello studio Dfg, dell’ingegnere Dario Gambarotto.

Un anno circa di lavoro, preciso e rispettoso dell’originaria struttura del campanile, interamente costruito in laterizio di mattoni pieni a più teste e con parti in pietra dalla funzione esclusivamente decorativa.

L’intervento, che inizialmente doveva riguardare la sola manutenzione straordinaria delle facciate, attraverso l’opportunità offerta dal cosiddetto “Bonus facciate”, si è esteso in considerazione della sopravvenuta necessità di inquadrare il restauro anche dell’interno, attraverso un’analisi più approfondita del degrado, nonché delle fessurazioni e scollamenti che avrebbero potuto aggravarne la situazione anche dal punto di vista statico.

Si è provveduto, per la parte esterna, a un’operazione di rimozione degli agenti biodeteriogeni, alla pulitura delle superfici lapidee e in laterizio, alla rimozione degli intonaci ammalorati e al loro ripristino, assicurandone il consolidamento e la protezione finale. E’ seguita, poi, la stilatura dei filari tra mattoni, la loro pulitura, opere di cuci e scuci e di protezione dagli agenti atmosferici e dall’acqua.

La parte interna è stata disinfestata per rimuovere sporco e depositi di materiale biodeteriogeno.

Inoltre, data la vetustà delle strutture e vista la presenza diffusa di fessure lungo i paramenti murari, si è deciso di intervenire anche con delle opere di consolidamento statico, mediante l’inserimento di tiranti orizzontali passivi in acciaio, nascosti all’interno delle murature e disposti a intervalli altimetrici regolari. Per le fessure di minore entità si è provveduto a interventi localizzati mediante consolidamento con barre in acciaio di piccolo diametro.

Insomma, un make up fresco, permanente e soprattutto sostanziale, di grande pregio, a cui si sono aggiunti interventi migliorativi e di adeguamento alle più recenti normative, quali il ripristino del sistema parafulmine: attraverso la realizzazione di una doppia discesa di cavi in acciaio, intervallati da anelli di giunzione, si è ricreata la cosiddetta “gabbia di Faraday” per proteggere il campanile dalle scariche atmosferiche.

E’ stata, inoltre, recuperata la storica struttura degli orologi, sui quali sono stati ripristinati i numeri romani indicanti le ore con l’indicazione dei minuti, la cui presenza è stata rilevata da analisi stratigrafiche effettuate lungo tutto lo sviluppo del campanile.

Uno dei punti più deteriorati dal tempo è risultato sicuramente il portone d’ingresso al campanile, che è stato sottoposto a pulizia delle superfici, a ricomposizione delle parti deteriorate e a un trattamento anti-tarlo e anti-parassitario.

Una presentazione accurata e tecnica dell’intervento di restauro del campanile sarà tenuta dai progettisti stessi dell’opera, l’architetta Lizza e l’ingegner Gambarotto, nella forma di assemblea parrocchiale aperta a tutti, mercoledì 17 aprile, alle ore 20.45, nella chiesa della Pieve.

Domenica 21 aprile seguirà la visita del Vescovo, mons. Michele Tomasi, che alle 18.30 , presiederà la messa, accompagnata da una breve relazione di don Paolo Barbisan, direttore dell’Ufficio diocesano per l’Arte sacra e i Beni culturali; la solenne benedizione del campanile e l’incontro con la comunità parrocchiale concluderanno l’evento.

Chiunque desiderasse dare un contributo come azienda, fondazione/ente finanziario o come semplice cittadino, può rivolgersi alla parrocchia Santa Maria della Pieve al numero 0423 492803 per informazioni di natura fiscale circa la detraibilità della somma erogata, oppure può versare il suo contributo alla parrocchia, Iban IT 08W08 399 61564 000000 308256, indicando nella causale “Contributo restauro conservativo campanile SM Pieve”.

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