Da quasi un mese, nella sua malattia, Francesco è sostenuto giorno e notte da una incessante preghiera...
Alla primaria di San Biagio un bel progetto di inclusione con atleti disabili
Gli alunni hanno ascoltato in due momenti le significative esperienze di alcuni atleti con disabilità. Testimonianze che sono rimaste nel loro cuore, all'interno del progetto "Pillole di... inclusione".

“Determinazione, sogno e... piede a banana” sono questi i tre concetti che gli alunni della scuola primaria E. Montale di San Biagio di Callalta porteranno a casa dopo gli incontri a cui hanno partecipato nel progetto “Pillole di... inclusione”.
La determinazione di Elisa Paruti e Francesca Battista, due giovani danzatrici, che giovedì 17 novembre si sono esibite nell’atrio della scuola, mostrando ai piccoli spettatori come lo sport e la danza nello specifico, non conoscano limiti. Si può volare sulle ruote di una sedia a rotelle e ci si può esibire nonostante le proprie specificità.
Elisa e Francesca sono vincitrici di medaglie d’argento ai campionati italiani Fids di danza paraolimpica e sono state coordinate dal loro allenatore Carlo Zaja, direttore tecnico e artistico sezione Danza della Polisportiva Terraglio.
Il sogno, diventato realtà, di Chiara e Marco di vincere delle medaglie importanti. Giovedì 24 novembre Chiara Cecconi, vicecampionessa mondiale della nazionale italiana volley sorde, ne ha portate a scuola alcune e con grande generosità le ha condivise con gli alunni che le hanno ammirate, soppesate e qualche volta indossate.
Nella stessa data Marco Mestriner, tecnico del Sitting volley di Kosmos volley, ha risposto alle domande dei piccoli intervistatori con così grande naturalezza da rendere allettante l’idea di provare a giocare a Sitting volley. Tornerà infatti a scuola nel mese di maggio per far sperimentare agli alunni della scuola E. Montale una disciplina totalmente inclusiva: possono scendere in campo atleti normodotati e persone con disabilità senza alcuna distinzione.
I ragazzi hanno sentito il racconto di allenamenti, di momenti di sconforto e di sconfitte... ma anche se ogni tanto il piede sembra una banana, anche se il gesto non è quello giusto, la passione e la grinta di questi ragazzi ha sempre prevalso.
Si è trattato di esperienze che resteranno nel cuore e nella mente dei giovani cittadini di domani, con la speranza che l’inclusione diventi naturale comprensione e accettazione dell’altro e di se stessi. (A.A.)