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A che ora la messa? I fedeli rispondono

Singolare consultazione a Negrisia, Roncadelle e Ormelle per stabilire con un metodo condiviso gli orari delle celebrazioni, su iniziativa dei due parroci in solido.

26/09/2014

Sono passati quasi due anni da quando è iniziata la stretta collaborazione parrocchie di Negrisia, Roncadelle e Ormelle. Fin da subito i due parroci in solido, don Alberto Gasparini e don Gianni Biasi, hanno avuto a cuore il coinvolgimento di tutti i fedeli. In quest’ottica, domenica 28 settembre, al termine di ogni messa, nelle tre parrocchie, si terrà una breve consultazione, mediante la somministrazione di un foglietto dove ogni persona esprimerà la propria preferenza in merito agli orari domenicali delle celebrazioni. “Non si tratterà di un referendum dove vince la maggioranza – afferma don Gianni Biasi – ma di una consultazione che sarà elaborata dal Consiglio pastorale, finalizzata a recepire l’ orientamento dei parrocchiani”.
Certamente, di fronte ad una richiesta del genere, le opinioni sono molteplici: si può ipotizzare che ogni persona esprima le sue preferenze in base ad una sua consuetudine o comodità d’orario. Ad altri potrà sembrare una perdita di tempo o una banalità. La questione è invece, per don Gianni e don Alberto, ben diversa perché tocca una domanda non del tutto scontata: che comunità cristiana vogliamo essere? Entrambi, dialogando con i parrocchiani, hanno potuto raccogliere più punti di osservazione: la rotazione degli orari delle messe, avviata con la buona intenzione di accontentare un po’ tutti, dal punto di vista dell’abitudine, della comodità e dell’imparzialità, non ha portato i frutti sperati. Per don Gianni vi è stato, in questo biennio, un senso di disorientamento. Succede pressappoco, come nelle città. Al termine delle celebrazioni ognuno va per i fatti suoi, così alla fine il singolo ha usufruito del proprio servizio religioso venendo meno quell’aspetto importante del trovarsi insieme con Gesù: il creare comunità, il dialogo, l’amicizia, la solidarietà.
Per don Alberto più di essere preoccupati di offrire varie possibilità d’orario, sarebbe da “concentrare l’attenzione nel far famiglia, nel creare un clima da famiglia nei nostri appuntamenti domenicali”. Viene spontaneo chiedersi: quando una famiglia si sta disgregando sempre di più, non è il caso di ritrovare il piacere di essere comunità riunita attorno a Gesù? Ha senso, poi, celebrare più messe in una giornata quando le nostre chiese sono mezze vuote? Nella consultazione che verrà proposta, oltre che ad esprimere la propria opinione sull’orario, verrà chiesto di valutare anche la diminuzione del numero dei preti, la fatica di trovare disponibilità di religiosi che sostituiscano i parroci e il tener presente che la messa non è paragonabile ad un semplice “servizio”.

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