venerdì, 17 maggio 2024
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A Castelfranco: un letto per chi non ha un tetto

Al Palazzetto per tutto il mese di gennaio si accolgono i senza dimora, su iniziativa delle associazioni di volontari

Un posto dove passare la notte in questo periodo di freddo. Lo hanno fortemente voluto, costruendone prima i presupposti e poi accompagnando l’accoglienza, l’associazione Cittadini ovunque, insieme al Coordinamento del volontariato della Castellana. Così, dal 3 gennaio, nei locali adiacenti alla mensa della Caritas, al palazzo dello Sport del Duomo di Castelfranco, sono stati sistemati diversi letti attrezzati di lenzuola monouso e coperte.

Due volontari, ogni sera, sono presenti per offrire una cena calda alle persone che non hanno casa o un posto dove poter dormire al riparo dal freddo, un volontario trascorre la notte con loro e un altro al mattino arriva per portare le colazioni. Nel primo periodo dall’apertura sono stati accolti quattro senza fissa dimora, ma il passaparola fa pensare che i numeri cresceranno. “Una nostra associata, ancora prima di Natale, ci aveva segnalato alcune persone che vivono all’addiaccio e che corrono molti rischi per le condizioni meteo invernali - racconta Maria Ghimenton, presidente dell’associazione Cittadini ovunque -. Era appena morto di freddo, a Treviso, Mandeep Singh e non potevamo non interrogarci su quello che ci veniva raccontato. Così ci siamo confrontati, prima con il Coordinamento del volontariato e poi con il Comune, non tanto per trovare una soluzione definitiva, quanto piuttosto per mettere in campo, tutti insieme in sinergia, una iniziativa di aiuto concreto per queste persone”.

Concorda sull’origine dell’idea Sneder Scotton, presidente del Coordinamento castellano. “Sapevamo che erano circa una decina coloro che vivono completamente in strada, senza alcun «appoggio», un garage, un amico presso cui stare quando le temperature scendono. Abbiamo cercato di coinvolgere l’Amministrazione, che si è impegnata a dare un contributo economico, abbiamo trovato la grande disponibilità della parrocchia del Duomo a rendere disponibile il locale accanto alla mensa Caritas”. Ma, soprattutto, e questo oltre a non essere scontato non era nemmeno nelle attese, tante persone si sono avvicinate all’iniziativa, si sono rese disponibili o per un turno alla sera e alla notte, o per offrire i materiali necessari ad allestire la stanza. “La dimensione della prossimità che abbiamo sperimentato con altre associazioni del territorio e con molti volontari è stata straordinaria - commentano sia Maria che Sneder -. E’ il segno di una cittadinanza attiva, che vuole prendersi cura di chi si trova nella marginalità e fare qualcosa, in silenzio, ma per offrire una situazione migliore rispetto alla strada alle persone senza dimora”.

Per funzionare, il servizio, che a oggi prevede di restare aperto fino alla fine del mese di gennaio, si è dato alcune regole, sia operative, sia soprattutto nei modi dell’accoglienza. Questo luogo è aperto dalle 19 ed è prevista la cena, poi l’accesso è consentito fino alle 21, previo un colloquio con una delle volontarie più attive e da tempo impegnate nell’accompagnare situazioni di povertà assoluta.

Alla mattina, agli ospiti viene offerta la colazione alle sette e poi è necessario lasciare gli spazi. Supervisiona un volontario che pernotta per qualsiasi necessità dovesse insorgere. “Oltre alla disponibilità che abbiamo raccolto dalla cittadinanza è significativo il desiderio di alcuni di avvicinare con prossimità queste persone, in uno stile direi quasi familiare - commenta ancora Sneder Scotton -. Sono segni tangibili di bene che abbiamo visto concretamente all’opera anche in questa iniziativa”.

“Così possiamo anche conoscerli meglio - conclude Maria Ghimenton - e immaginare insieme delle soluzioni diverse perché possano accedere a quanto si rende necessario per loro”.

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