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Torna il "Transito" di frate Antonio

Domenica 12 si rinnova la rievocazione storica da Camposampiero all’Arcella. Il 13 giugno nutrito programma di celebrazioni

La festa di sant’Antonio da Padova viene vissuta anche quest’anno con particolare intensità a Camposampiero. In questi giorni si sta tenendo la tradizionale “tredicina”. Lunedì 13 giugno, il giorno della solennità, si terranno durante il giorno varie celebrazioni eucaristiche. Tra queste, da segnalare, al santuario della Visione, quella delle ore 10, presieduta dal parroco di Camposampiero, don Claudio Bosa, e quella delle 11.30, presieduta da mons. Fernando Mason, vescovo emerito di Piracicaba (Brasile). Alle 20, nel piazzale del santuario, la messa presieduta da don Claudio Bortignon, parroco di Santa Giustina in Colle, con l’offerta dell’olio e l’accensione della lampada votiva da parte
del sindaco di Santa Giustina in Colle, Moreno Giacomazzi

Il giorno precedente, domenica 12 giugno, spiritualità e devozione si fonderanno nell’attesa rievocazione storica del Transito di frate Antonio, che si svolgerà tra Camposampiero e l’Arcella, a Padova. La sacra rappresentazione dell’ultimo viaggio intrapreso dal frate portoghese morente, rigorosamente in costume d’epoca con la partecipazione di 200 figuranti, quest’anno sarà allietata dall’importante presenza della statua del Santo solitamente visibile all’aperto solamente durante la tradizionale processione annuale al Santuario dell’Arcella di Padova. Per l’occasione, durante il corteo la statua sarà posizionata su un carro d’epoca trainato da due buoi provenienti da Larino e sarà anticipata da una staffetta con stendardi. L’obiettivo dell’evento, organizzato quest’anno per la quarta volta nella storia e a 59 anni dall’ultima edizione, è quello di ripercorrere il tragitto originale percorso dal frate francescano e dai suoi confratelli nelle ultime ore che lo separarono dalla morte avvenuta il 13 giugno 1231 alle porte di Padova.

Si tratta quindi di un’iniziativa che unisce aspetti devozionali, culturali, storico-artistici e turistici. Il corteo in costumi medievali ripercorrerà per tappe, insieme alla statua del Santo deposta sul carro trainato dai buoi, le strade del “graticolato romano” affiancate da vari oratori, ospizi antichi, pievi e chiesette campestri. “Il recedere della pandemia ha permesso quest’anno di mettere finalmente in atto la lunga «marcia antoniana» sognata da tempo - spiega padre Valentino Maragno, rettore dei Santuari antoniani di Camposampiero che hanno organizzato la rievocazione in collaborazione con la Pro loco di Camposampiero -. Il valore religioso di questa manifestazione possiamo riscontrarlo già nel logo ufficiale: il carro, simboleggiato dalla ruota, si fa infatti rosone come sintesi di un cammino concreto di fede che frate Antonio ha vissuto e celebrato, passando dalla via dei carri - al passo cioè con la gente del suo tempo - alla via del cielo quando, chiudendo la propria esperienza terrena, esclamò: «Vedo il mio Signore!»”.

L’importanza evocativa della presenza della statua di sant’Antonio nel corteo da Camposampiero all’Arcella è poi sottolineata anche dalle parole della prof. Elda Forin, ex insegnante e storica del paese: “Il Santuario del Noce di Camposampiero, dedicato a sant’Antonio, è un luogo magico per tutti noi fedeli. Infatti, quando nel maggio 1231 il frate arrivò in paese aveva bisogno di riposo e di staccarsi dalla folla per tornare a vivere come un eremita. Qui trovò il silenzio, in un bosco che arrivava fino a Cittadella, con alberi e tanta acqua per via delle risorgive”.

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