Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Camposampiero, affidamento rinnovato
Messa concelebrata dai due parroci, don Claudio Bosa e don Bruno Bevilacqua, nell'oratorio della Madonna della Salute lo scorso 21 novembre
Il 21 novembre, giorno della festa della Madonna della Salute, a Camposampiero ha fatto una certa impressione vedere l’oratorio a lei dedicato senza l’affollamento di fedeli, come avveniva negli anni scorsi.
La festa è particolarmente sentita in paese da quando, nel 1836, nel corso di un’epidemia di colera che aveva interessato tutta l’Italia settentrionale, la popolazione di Camposampiero si votò in maniera pubblica alla Madonna della Salute. Nell’occasione, una statua della Vergine con Bambino, che da quasi un paio di secoli era esposta in alcuni luoghi religiosi e pubblici del paese, fu portata definitivamente nell’allora oratorio di San Giacomo, un piccolo edificio di proprietà privata, che da quel momento fu dedicato alla Madonna della Salute.
Da allora, la cittadinanza di Camposampiero ha sempre tenuto una particolare devozione per quella statua, tanto che l’oratorio è costantemente meta di fedeli in tutti i giorni della settimana.
Come per molti altri avvenimenti, le restrizioni per la pandemia in atto hanno reso quest’anno impossibile la celebrazione di quasi una decina di messe che si celebravano negli anni scorsi in questa ricorrenza nel piccolo oratorio; l’accesso è stato contingentato e sono stati ammessi solo fedeli per la preghiera personale, con una presenza massima di una decina persone.
Date le circostanze, si è deciso quindi di celebrare la festa con due messe, una al mattino nella chiesa parrocchiale dei santi Pietro e Paolo, e una al pomeriggio nell’oratorio, con presenza limitata alle autorità e a un ristretto numero di fedeli, ma teletrasmessa da Telechiara.
La messa nell’oratorio è stata concelebrata dai parroci di Camposampiero (don Claudio Bosa e don Bruno Bevilacqua), e da padre Valentino Maragno, guardiano dei Santuari Antoniani. La celebrazione è stata preceduta da un saluto della sindaca Katia Maccarrone, che ha ricordato la manifestazione devozionale della cittadinanza nel 1836 in quella situazione pandemica accostando l’evento a quanto succede ai nostri giorni.
Particolarmente significative le invocazioni espresse tramite le preghiere dei fedeli da persone rappresentative di varie età e ruolo sociale. Per tutti la richiesta di intercessione alla Madonna per avere sostegno e protezione, e poter guardare con fiducia e speranza alle molte difficoltà che tutti dobbiamo affrontare durante questo periodo di pandemia.
Al termine della celebrazione, anche a ricordo del voto del 1836, è stato rinnovato l’affidamento alla materna protezione di Maria, mettendo nelle sue mani le comunità del nostro territorio per poter affrontare le prove che ancora ci aspettano senza smarrimento ma con gesti di carità reciproca.
Il prologo della festa della Madonna della Salute si è avuto la sera precedente, venerdì 20 novembre, con un concerto curato dal locale gruppo Agimus Arte Musica, che ha eseguito brani della tradizione mariana proprio all’interno dell’oratorio.
Durante il concerto sono intervenuti anche Francesca Faleschini, restauratrice di opere d’arte, e Francesco Rizzi, responsabile del laboratorio per il restauro Cmr, che hanno presentato il piano dei lavori di restauro della statua della Vergine con Bambino, e della cui necessità si era presa coscienza due anni fa in occasione della manutenzione straordinaria dell’oratorio.