Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
San Zenone: tra miti e leggende della civiltà contadina
Domenica 17 settembre alle 14.30, con repliche alle 16.30 e alle 18 a San Zenone degli Ezzelini, partirà il percorso teatrale in natura al Bosco Magico “Anguane, salbanei, strie, striossi, maranteghe e rumaossi” con Dedalofurioso. Il ritrovo è dietro la Chiesa di San Lorenzo della frazione di Liedolo. In scena Andrea Dellai, Tommaso Franchin, Gabriele Grotto, Beatrice Niero e Martina Pittarello, che daranno vita a miti e leggende della tradizione popolare veneta lungo un percorso naturalistico progettato da Martina Pittarello e Valentina Brusaferro che ha curato anche la scrittura scenica e la regia. A piccoli gruppi, gli spettatori saranno guidati lungo un percorso a piedi pieno di sortilegi teatrali. Il percorso si svolge all’interno del Bosco Magico, il sentiero presenta un iniziale dislivello, poi prosegue sul piano e infine in discesa. Valentina Brusaferro, autrice e regista, ha voluto recuperare la memoria dei racconti del filò, un immaginario nutrito di storie della tradizione popolare contadina che hanno archetipi come l’anguana, donna d’acqua incantevole ma anche molto spaventosa, la stria e la marantega (sono strette parenti) un po’ erborista e un po’ alchimista ed in grado di curare mali che i medici ufficiali non erano in grado di superare, mali legati anche all’anima. Tutte figure “ponte”, connessione con un mondo contadino veneto ma anche con qualcosa di più spirituale e spiritico. Dedalofurioso ha scelto di mettere in scena queste figure calandole nella natura, dando vita alla storia scritta da Valentina Brusaferro che parla di magia. “La stria è più malefica mentre la marantega ha anche una parte materna e ad esempio cura il post parto. Poi c’è lo striosso, il matto nelle carte, il bagatto, l’accumulatore seriale, colui che tutto raccoglie, che ha un sacco di oggetti di cui si circonda e usa a seconda delle necessità ed è il matto del paese e il poeta”. C’era una volta l’anguana (Beatrice Niero), la marantega (Martina Pittarello), lo striosso (Andrea Dellai), salbaneo e mazariol (folletti interpretati da Tommaso Franchin e Gabriele Grotto), che diventano traghettatori della storia e del mito che è quello dell’anguana. La trama si intreccia portata avanti attraverso linguaggi specifici per ogni personaggio, ad esempio mazariol parla un linguaggio proto-verbale fatto di suoni e usa i “pignatei” che diventano una sorta di batteria. Ma non solo percussioni, egli suona la natura stessa, si esprime attraverso il suono. Uno spettacolo che fa tornare al passato per riscoprire tempi, modi, ritmi, valori che stiamo dimenticando, con un lavoro non solo artistico ma anche antropologico e sociale.
Info
Durata: circa 80 minuti. Indicato a partire dai 10 anni. Ritrovo mezz’ora prima dello spettacolo. L’evento si svolgerà anche in caso di pioggia leggera, altrimenti sarà rinviato all’ 1 ottobre. Si consigliano scarpe e abbigliamento adeguati. Biglietti: 10 euro, gratuiti fino ai 14 anni, prenotazione obbligatoria al tel. 371 1926476. Prevendita ticket online: eventbrite.it. info@echidnacultura.it
L’evento fa parte del programma artistico culturale Centorizzonti Estate.