lunedì, 03 marzo 2025
Meteo - Tutiempo.net

Missili statunitensi sulla Siria

“È guerra. È strage su strage. La guerra è il volto del male. Fermare la violenza è compito della comunità internazionale. È compito di tutti. Si risparmino vite umane e si garantiscano aiuti umanitari. Da Assisi si leva il grido di preghiera per tutti coloro che in questo momento stanno soffrendo.

Gli Stati Uniti hanno lanciato 59 missili cruise verso la base aerea siriana da cui si presume sia partito l’attacco con armi chimiche nella provincia di Idlib. Si tratta di missili ‘Tomahawk’, lanciati da due navi americane di stanza nel Mediterraneo. E’ il primo attacco diretto Usa alla Siria dall’insediamento del presidente Donald Trump. “Nessun bambino dovrebbe soffrire” come hanno sofferto quelli siriani, ha affermato Trump. E ha aggiunto: il bombardamento americano in Siria è nel “vitale interesse della sicurezza” degli Stati Uniti, ha sottolineato Trump. E ha chiesto al mondo di unirsi agli Usa “per mettere fine al flagello del terrorismo”.

Il Comitato di Difesa della Duma di Stato (la Camera bassa) russa afferma che l’attacco missilistico degli Stati Uniti contro la Siria potrebbe peggiorare i rapporti tra Mosca e Washington, nonché portare a un ampliamento dei conflitti armati in Medio Oriente. Lo riportano i media russi. Il presidente russo Vladimir Putin, citato dal portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, ha detto che l’attacco americano sulla base militare siriana “viola la legge internazionale”. “La cosa più importante secondo Putin – ha aggiunto Peskov – è che questo passo non ci avvicina all’obiettivo finale della lotta contro il terrorismo internazionale e crea invece un ostacolo serio alla creazione di una coalizione internazionale per lottare contro di esso in modo efficace”. Viktor Ozerov, presidente del comitato di Difesa e sicurezza del Consiglio federale (Parlamento) russo, ha annunciato che la Russia “chiederà una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”.

“Gli Stati Uniti hanno definito la loro azione come puntuale e limitata e non come una tappa di una escalation militare”. Lo dice il presidente Paolo Gentiloni in una dichiarazione a Palazzo Chigi sulla situazione in Siria.

“È guerra. È strage su strage. La guerra è il volto del male. Fermare la violenza è compito della comunità internazionale. È compito di tutti. Si risparmino vite umane e si garantiscano aiuti umanitari. Da Assisi si leva il grido di preghiera per tutti coloro che in questo momento stanno soffrendo. L’auspicio è che prevalgano le ragioni della pace”. Lo ha dichiarato, in una nota della Sala Stampa, il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti.

SEGUICI
EDITORIALI
archivio notizie
16/01/2025

Di per sé, l’idea di una “conversione missionaria” della parrocchia non è una novità, perché essa agita...

07/11/2024

Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...

TREVISO
il territorio