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Perle di salute veg: ecco il caviale vegetale

Con la sua intuizione, e un input dello chef Antonino Canavacciuolo, Andrea Bandiera, di Maser, ha conquistato l’Oscar green Coldiretti per la categoria Campagna Amica
08/11/2024

Andrea Bandiera ha acciuffato il primo premio dell’Oscar green Coldiretti, categoria Campagna Amica. Giorni e notti impegnati nel progetto “Perle di salute veg” che finalmente è riuscito. “Da qualche anno pensavo al caviale vegetale - racconta Andrea -, e i tentativi sono stati un’infinità”. Ma le delusioni non scalfiscono la voglia di continuare, perché in cuor suo cova la certezza di un’idea innovativa a portata di mano. Continua allora a spremere succhi di verdura e di frutta per poi sottoporli a shock termico, lavorazione a bassa temperatura, ma le benedette palline non si formano, eppure sarebbe elementare, Watson. Elementare sì, ma con il trucco. Al succo manca collante, lo sa Andrea, appassionato di cucina, che segue da tempo i grandi cuochi, dai quali impara, ma soprattutto coglie intuizioni. E così a una cena di compleanno da Antonino Cannavacciuolo, Andrea Bandiera cerca e azzecca il momento giusto per parlargli ed esprimergli il proprio enigma. Prova con amido di patate, gli suggerisce il guru del buon cibo. E ricomincia il rosario degli esperimenti: tanti, estenuanti, tendenti al positivo. Riuscito: vinto.

E da quel laboratorio, nel bel mezzo della campagna di Maser, escono i primi vasetti di caviale vegetale, conservato in acqua pura. Qualsiasi verdura può essere la base per queste perle, anche soltanto l’olio di oliva. Belle nei colori della natura, brillanti oltre il vetro, saporite e adatte per ogni uso. E devono essere per forza un capolavoro, se il progetto ha strappato il primo premio della Coldiretti.

Andrea Bandiera, 34 anni, e tanti corsi di cucina alle spalle, manda avanti l’azienda agricola Al Cornoer, 25 ettari a Maser, insieme a mamma Franca: lavorano fianco a fianco, affondano le mani nella terra dalla quale ricevono verdure che commerciano al mercato ortofrutticolo di Verona; ne elaborano una parte per trasformarla in hamburger di ceci, fagioli, carote... Insieme preparano, con l’assistenza di un nutrizionista, piatti bilanciati a base di riso e pollo allevato in casa. E puntano molto sull’e-commerce con i loro box riempiti su ordinazione. Un business inimmaginabile qualche decennio addietro.

Grazie allo sviluppo tecnologico è possibile non stressare il terreno. La terra dà la vita all’uomo: se sta bene, offre cibo sano che rafforza la salute umana, questo il suo pensiero.

I giovani, come Andrea Bandiera, lo hanno capito, hanno iniziato ad amare questo immenso dono di Dio agli uomini per farli vivere e lavorare tra l’azzurro del cielo e il verde di campagne.

Sviluppo tecnologico senza esagerazioni: è questa l’agricoltura di Andrea. E il pensiero corre verso la carne sintetica. No, no in assoluto, la carne è soltanto animale, non ha parole di fronte a questa novità. L’osservazione è facile: sono cellule animali, fatte evolvere in vitro, non c’è nulla di vegetale. Andrea non si smuove: il suo dissenso è totale. E gli additivi, chiede, aggiunti per lo sviluppo, sono salutari?

Per ora questa carne in Italia è vietata.

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