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Consorzi di bonifica: cittadini chiamati alle urne domenica 15 dicembre
Nelle scorse settimane la cittadinanza veneta ha ricevuto una lettera dal proprio consorzio di bonifica; questa volta non si tratta di una bolletta da pagare per i contributi di bonifica e irrigazione, ma l’avviso di elezione dell’assemblea consortile.
Nel caso del Consorzio di Bonifica del Piave, 242.708 contribuenti di 92 comuni (89 trevigiani e 3 veneziani) sono chiamati alle urne domenica 15 dicembre per eleggere i nuovi rappresentanti, tra le tre liste sfidanti sui temi della gestione idrica e tutela del territorio. 5 Comuni della diocesi si trovano nel Consorzio di bonifica Brenta (3 liste presenti); 6 Comuni nel Consorzio di bonifica Veneto orientale (due liste presenti); 26 nei consorzi Dese Sile e Sinistra Medio Brenta confluiti nel consorzio di bonifica Acque risorgive (4 liste presenti). Spesso i Comuni rientrano in consorzi diversi.
Come e cosa si vota
Si vota domenica 15 dicembre dalle ore 8 alle 20 nel seggio indicato all’interno dell’avviso ricevuto (sono 73 in tutto il territorio del Consorzio di bonifica Piave); basta recarsi alle urne con documento di riconoscimento (con fotografia) e possibilmente la lettera di convocazione.
Il consorzio di bonifica è un ente pubblico costituito da tutti i cittadini e le cittadine proprietari di terreni e fabbricati all’interno del territorio; in Veneto ce ne sono dieci.
I contribuenti sono chiamati a scegliere i nuovi venti membri dell’Assemblea, che sarà affiancata da tre sindaci eletti tra quelli che appartengono al comprensorio consorziale, oltre che a rappresentanti di provincia, ricadente in tutto o in parte nel comprensorio, e regione: rimarranno in carica per cinque anni.
Solo quattro dei venti dell’assemblea rappresentano i contribuenti di fascia 1, che versano fino a 71,731 euro (e sono circa l’82 per cento del totale), otto e otto vanno ai rappresentanti delle altre due fasce (la seconda 71,731 e 318,791 euro e la terza superiore a 318,791 euro di contributi).
Perché si vota: il ruolo del Consorzio
I consorzi di bonifica si occupano in primis, com’è ovvio, della bonifica come mantenimento delle condizioni asciutte dei territori sotto il livello del mare; ma anche di irrigazione delle colture, di difesa idraulica in termini di salvaguardia dalle inondazioni dei corsi d’acqua, di produzione di energia rinnovabile, di supportare le attività della Protezione civile e di collaborare con tutti gli enti preposti in materia ambientale, dunque per la tutela della qualità delle acque, per la realizzazione di corridoi o siti ecologici, per la redazione dei piani di gestione della rete ecologica e per la realizzazione di iniziative agroambientali. Facendo qualche esempio molto concreto, si occupa di pulire gli argini, riparare le perdite idriche delle canalette, gestire l’acqua da destinare all’irrigazione dei campi agricoli.
Duemila eventi climatici estremi
Secondo l’osservatorio Anbi sulle Risorse idriche, nei primi dieci mesi del 2024 in Italia si sono verificati 1.899 eventi estremi di cui 212 tornado (il 71% sulle coste tirreniche), 1.023 nubifragi (il 91% sulle regioni del centro-nord), 664 grandinate con chicchi di grandi dimensioni; è evidente, dunque, che la maggior parte degli eventi climatici estremi in Italia riguarda l’acqua e la sua gestione, di cui si occupa appunto il Consorzio di bonifica. Tra le domande che è opportuno farsi in sede di voto, quindi, c’è sicuramente la competenza, ma soprattutto la serietà con cui i candidati intendono affrontare questa crisi ambientale, e quanto intenderanno mettere in primo piano gli interessi collettivi, che non sono quelli dei soli agricoltori. Andare a votare, anche in questo caso, è un diritto e un dovere democratico e sociale.
Le tre liste
A candidarsi sono tre liste: Coldiretti per il Piave, Acqua Territorio Comunità (che fa riferimento a Cia Treviso e Confagricoltura Treviso) e Acqua di Marca (che ha l’appoggio di alcune associazioni ambientaliste).
Sui siti dei vari consorzi è possibile consultare i programmi completi delle liste candidate e scoprire strategie e priorità (laddove sono indicate). Una piccola nota a margine: ovunque i nomi femminili spiccano per la loro... non presenza.