Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Sala del Capitolo: presentati i lavori del cantiere didattico, con i giovani restauratori che si prendono cura del passato
Iniziato da pochi giorni, il progetto di restauro quest’anno concluderà il lavoro sul Ciclo dei Domenicani illustri, dipinto nel 1352, e si concentrerà sulla straordinaria Crocifissione tardoduecentesca e sul recupero delle preziose tavolette lignee dipinte che ornano gli spazi tra gli innesti delle travi del soffitto medievale. Presenti all'incontro il vicario generale, il rettore e il sindaco
“La bellezza e l’arte sono formidabili vie di comunicazione e di formazione non così lontane dai moderni linguaggi delle nuove generazioni, in questo tempo di trasformazione epocale”: così il rettore del Seminario Vescovile di Treviso, mons. Giuliano Brugnotto, che questa mattina è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione dei lavori del secondo cantiere didattico di restauro della sala del Capitolo di San Nicolò, che ospita i quaranta domenicani illustri di Tomaso da Modena, già oggetto di attenzione del primo cantiere che si è svolto lo scorso anno.
Iniziato da pochi giorni, il progetto di restauro quest’anno concluderà il lavoro sul Ciclo dei Domenicani illustri, dipinto nel 1352, e si concentrerà sulla straordinaria Crocifissione tardoduecentesca (che campeggia sulla parete di fondo ed è preesistente all’opera di Tomaso) e sul recupero delle preziose tavolette lignee dipinte che ornano gli spazi di risulta tra gli innesti delle travi del soffitto medievale.
Presenti all’incontro anche i dieci giovani allievi della Scuola di Alta formazione e studio dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il restauro di Roma, insieme ai loro insegnanti e ai restauratori, che da qualche giorno si stanno prendendo cura della Sala del Capitolo. Un appuntamento al quale ha portato il suo saluto, a nome del Vescovo, il vicario generale, mons. Adriano Cevolotto, che ha ricordato il valore storico artistico della Sala, aperta gratuitamente a tutti e visitata da migliaia di persone ogni anno e l’urgenza di procedere al recupero di tutto il complesso, cuore pulsante della città di Treviso dal punto di vista culturale. Il Vicario ha ringraziato l’Istituto, una eccellenza italiana, per aver scelto Treviso per due anni di seguito per l’attività formativa rivolta ai futuri restauratori.
Il sindaco Mario Conte ha posto l’accento sull’esigenza di far affiorare e mettere in rete i tesori, a volte nascosti, della città e ha sottolineato come, grazie al lavoro dei giovani studenti, “il futuro si prende cura del passato” valorizzandone il significato per il presente.
Dei progetti dell’Amministrazione comunale, in collaborazione con la Diocesi e i privati, ha parlato l’assessore Lavinia Colonna Preti, che ha sottolineato l’importanza di mettere a disposizione i nuovi sapere e le moderne tecnologie a servizio dei beni culturali. E’ un “percorso spirituale” quello che fa il viaggiatore nel visitare San Nicolò e la sala del Capitolo: ne è convinto don Paolo Barbisan, direttore dell’ufficio diocesano per l’Arte sacra e i Beni culturali, il quale ha sottolineato l’importanza di una maggiore condivisione e concertazione con gli enti pubblici.
Giuliano Romalli, sorico dell'Arte dell’Istituto, e responsabile del cantiere didattico, ha raccontato la genesi del rapporto di Treviso con l’Istituto e la felice collaborazione con tutte le istituzioni coinvolte e con le persone che le rappresentano, a partire dal Seminario e dalla Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, rappresentata questa mattina da Luca Maioli, storico dell'Arte, che ha ricordato quanto la sala del Capitolo sia un luogo prezioso e delicato, che ha subito anche le offese della storia, come i bombardamenti.
Gli interventi hanno ricordato l’apporto di tutti coloro che si sono spesi, negli anni, per il recupero della Sala e dei suoi affreschi, in particolare don Pierluigi Guidolin, mancato tre mesi fa, che a settembre dello scorso anno, da rettore del Seminario, aveva dato il via ai lavori del primo cantiere didattico.