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Premio Berto, scelta la cinquina. Serata finale il 16 giugno

Questi i prescelti: Carlo Carabba, con Come un giovane uomo, Marsilio Editori, Oreste Lo Pomo, con Malanni di stagione, Cairo, Mirko Sabatino, con L’estate muore giovane, Nottetempo, Francesco Targhetta, con Le vite potenziali, Mondadori, Matteo Trevisani, con Libro dei fulmini, Atlantide.

Carlo Carabba, con Come un giovane uomo, Marsilio Editori, Oreste Lo Pomo, con Malanni di stagione, Cairo, Mirko Sabatino, con L’estate muore giovane, Nottetempo, Francesco Targhetta, con Le vite potenziali, Mondadori, Matteo Trevisani, con Libro dei fulmini, Atlantide.

E’ questa la cinquina dei finalisti selezionata dalla Giuria del Premio Letterario Giuseppe Berto per l’edizione 2018, che coincide con il quarantennale della scomparsa del grande scrittore.

Sono state una sessantina le opere prime presentate dalle case editrici italiane e selezionate dalla Giuria. Sono tutte di narrativa, com’è peculiarità del Premio Berto che, in nome dello scrittore “veneto-calabrese”, entra nel suo secondo quarto di secolo mantenendo invariata la propria formula di premio riservato esclusivamente a scrittori esordienti, conservando quel ruolo di talent scout iniziato nel 1988.

Questa edizione registra la presenza, tra i partecipanti, di numerosi piccoli editori indipendenti, molti del Sud, che competono con i loro esordienti al fianco di tutte le grandi case editrici nazionali. Inaspettatamente, solo un libro su quattro ha un’autrice donna, mentre nella precedente edizione erano quasi al 50 per cento.  

La Giuria che ha valutato le opere in concorso è presieduta da Antonio D’Orrico, critico e giornalista del Corriere della Sera, e formata da Cristina Benussi, Università di Trieste, Giuseppe Lupo, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano e scrittore, Laura Pariani, scrittrice, e Stefano Salis, critico e giornalista del Sole 24 Ore.

“Proprio nei giorni in cui si alzano alti lamenti sulla qualità delle opere in concorso ai premi letterari e, addirittura, sulla qualità generale della prosa narrativa italiana contemporanea, mi piace sottolineare (e festeggiare) l’eccezionalità, anche stilistica, dei romanzi che compongono la cinquina finale per l’edizione 2018 del Premio Berto.

Cinque esordi di classe assoluta che renderanno difficile e tormentata la scelta del vincitore. I cinque autori selezionati sono tutti meritevoli del massimo riconoscimento. Lo diciamo con soddisfazione e con un pizzico d’orgoglio e pure con il piacere di trovarci in controtendenza rispetto all’opinione comune.

In questo senso l’edizione 2018 riprende la lezione del grande scrittore da cui il Premio prende nome e ispirazione: Giuseppe Berto, voce sempre fuori dal coro, maestro di letteratura e di anticonformismo”, commenta Antonio D’Orrico, Presidente della Giuria.

Il vincitore sarà proclamato nel corso della finale che si svolgerà sabato 16 giugno a Ricadi, nel giardino della casa che Berto eresse sul promontorio di Capo Vaticano rivolto verso le Eolie e la Sicilia. Al vincitore andrà un premio in denaro di 5.000 euro.

Il vincitore dell’ultima edizione, svoltasi lo scorso luglio a Mogliano Veneto, è stata la romana Giulia Caminito, con la sua opera prima edita da Giunti, “La Grande A”.

La XXVI edizione del Premio è promossa da un Comitato formato dall’Associazione Culturale Giuseppe Berto, cui partecipano Emanuela ed Antonia Berto, moglie e figlia, i Comuni di Mogliano Veneto e Ricadi, la Regione Calabria, con la collaborazione dei Licei Statali “Giuseppe Berto” di Mogliano Veneto e Ricadi.

“Non è certo questo Premio a lui intitolato a fare grande Giuseppe Berto, la cui caratura di grande autore del Novecento è ormai e sempre più riconosciuta a tutti i livelli, ma è grazie ad esso, soprattutto nei suoi primi anni di vita, che si è tolta un po’ della polvere che si era poggiata sul suo nome e sui suoi libri. Questo Premio, inoltre, è un ponte, tra due città così importanti nella vita di Berto, tra due regioni, due culture, due comunità, che siamo orgogliosi di rappresentare e tenere unite nel segno della cultura. La ricorrenza del 40mo anniversario della scomparsa di Berto, così amato da entrambe le città, è per le nostre amministrazioni anche un ulteriore stimolo per tener vivo questo legame tra le sue due terre”, dichiarano Carola Arena e Giulia Russo, sindaco rispettivamente di Mogliano Veneto e Ricadi.

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