Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Giavera festival, trentesima edizione, dall’1 al 7 luglio, con grandissimi ospiti
Un’inedita edizione invernale porta ora Giavera Festival, al via il 1° luglio e con tantissimi appuntamenti di rilievo fino a domenica 7 luglio, a festeggiare il trentesimo. “Sarà, come sempre, un momento non celebrativo, ma propositivo, nel senso di aiutarci a connetterci con quanto sta accadendo attorno a noi”, ha spiegato don Bruno Baratto, presidente del Giavera Festival, alla presentazione di questa edizione. “La complessità e velocità nel vivere un mondo interdipendente e in continuo cambiamento richiede nuovi adattamenti e soprattutto uno sguardo capace di pensare in termini planetari... Il Festival, nei suoi 30 anni, ha voluto incontrare e raccontare il mondo, a partire dai migranti, dalle persone di culture diverse, dagli stranieri, dai «foresti». La loro presenza nei nostri territori ci rimanda alle complesse dinamiche della geopolitica, delle migrazioni, le guerre incollate ai popoli, le disuguaglianze, la pace, l’ambiente, la collettività umana”.
E ha accennato a una 31ª edizione che cambierà, si trasformerà, non prima di essere ritornati a Lampedusa, là dove tutto è partito. Una quarantina di persone faranno questo viaggio, dal 9 al 18 agosto, incontrando realtà conosciute in questi anni, facendo tappa nell’Agropontino, a Cutro, fino alla Porta d’Europa a Lampedusa.
E veniamo agli ospiti di questa edizione: Francesca Mannocchi, reporter di migrazioni, guerre, conflitti, il 1° luglio ore 20.45 alla casa di accoglienza di Giavera, ci provocherà a riflettere su “Il Mondo che ci desideriamo” a partire da racconti oltre confine. Gad Lerner, (a villa Wasserman il 4 luglio, ore 20.45) , giornalista, saggista, presenterà il suo ultimo libro “Gaza, odio e amore per Israele”, facendoci entare nella contesa israelo-palestinese con una prospettiva che non vuol farsi trascinare dagli stereotipi che alimentano il conflitto. Il 6 luglio, ore 18, Giampaolo Musumeci, giornalista e scrittore, ci condurrà ad ascoltare “Voci in diretta sul mondo... Perché il mondo ci ri-guarda”. Marco Damilano, 7 luglio ore 15, giornalista e saggista, interverrà su “Italia da dentro, Italia da fuori. Geografia di un Paese in movimento”.
Alle 16.30, Marco Omizzolo, sociologo e attivista sui temi dello sfruttamento lavorativo, e Yvan Sagnet, scrittore e presidente dell’associazione NoCap contro lo sfruttamento nel settore agroalimentare, ci faranno conoscere meglio questi fenomeni, presenti anche nel nostro territorio, rispetto ai quali è attivo il progetto Common dround, nel quale si impegnano le cooperative La Esse e Una casa per l’uomo, in collaborazione con altri attori istituzionali e locali. Ci sarà modo - ha detto Francesca Dettori, coordinatrice del progetto per La Esse, -, di conoscere Common ground, l’azione di sensibilizzazione, emersione dallo sfruttamento verso l’inclusione lavorativa”.
Alle 18.15, Riccardo Iàcona , giornalista e conduttore televisivo di Presa diretta (Rai3), porterà il nostro sguardo ancora sul “Mondo di oggi, la guerra incollata ai popoli, le migrazioni e le grandi disuguaglianze”. Alle 20, Marco Paolini, compagno di strada di tante edizioni del GiaveraFestival, converserà con il pubblico su “questioni urgenti” che ci chiamano tutti a impegnarci per “l’umano” che rischiamo di smarrire.
Don Baratto ha infine voluto estendere il grazie “a tutti coloro che hanno accompagnato il Festival in questi 30 anni; a coloro che non ci sono più, in particolare a don Davide Schiavon, ai nuovi arrivati che fanno parte di quella collettività dai mille colori che è il festival. Alle Amministrazioni comunali che si sono succedute a Giavera e che ci hanno appoggiato, ai partner e agli sponsor, ai tantissimi volontari, alle associazioni di migranti e di italiani, a tutti gli ospiti, a chi in molti e diversi modi hanno reso possibile il Festival, bene comune, terra di incontro”.
Gli organizzatori, tra cui Marco Berdusco, sottolineano che GiaveraFestival è incontri, ma anche molto altro, ovvero un ricco programma di musica, danza, workshop e mostre e proposte di gusti d’altrove che ormai abitano anche da noi, il tutto frutto della collaborazione di 11 associazioni multiculturali del territorio. “Perché per noi cultura è da sempre un insieme di tantissimi linguaggi, del corpo e della vita”. Entrata libera per tutti gli appuntamenti, su prenotazione l’incontro con Gad Lerner.