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Festival biblico: una mostra d'arte sulle visioni dell'Apocalisse

Esposte fino a giugno nel chiostro del Seminario maggiore di Treviso le opere di 45 giovani artisti dell'Accademia delle Belle Arti di Venezia. Un'istallazione collettiva è stata invece collocata a Santa Caterina

Fino a15 maggio, Treviso è interessata dal Festival biblico, ovvero dialoghi, itinerari, meditazioni, mostre, incontri biblici e musicali che hanno come filo conduttore l’Apocalisse. Tra i progetti del Festival, da sottolineare la mostra, aperta fino a giugno, che è già un successo nel numero di giovani artisti coinvolti: “Ecco io faccio nuove tutte le cose - L’arte come forza di trasformazione della storia”, con Luca Reffo e 45 giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia.

Al museo di Santa Caterina sarà possibile ammirare l’installazione collettiva, mentre le 40 opere pittoriche sul tema dell’Apocalisse saranno esposte nel chiostro maggiore del Seminario vescovile, dove si potranno osservare anche alcune foto del Seminario dopo i bombardamenti della II Guerra mondiale. Il tema dell’Apocalisse, dal punto di vista dell’ideazione espositiva, ci rimanda a una caratteristica che appartiene alla natura stessa dell’arte, intesa come forza visionaria e ispirata, capace di essere perenne motore del cambiamento, così da “fare nuove tutte le cose”, sentendo e traducendo costantemente in simbolo, linguaggio e avvertimento etico le autentiche tensioni del reale. Oggi ancor più tale attitudine risulta imprescindibile dai tragici fatti che caratterizzano l’attualità dell’invasione militare russa in Ucraina.

La mostra invita a una riflessione intorno alle ricadute globali del conflitto, al confronto tra democrazie e autarchie, agli scenari prossimi venturi e al ruolo delle arti in relazione alla possibilità effettiva di testimoniare lo sconcerto e la reazione di fronte alla cieca violenza della guerra. Il tema dell’Apocalisse ha promosso una realtà espositiva sensibile al doppio registro collasso e rinascita, fine del mondo e nuovo inizio. Il complesso di Santa Caterina ospita un intervento “site specific" minimale, immaginato come un allestimento anti-incursione con due cavalli di Frisia e una ideale protezione delle colonne del chiostro. Nel Seminario quaranta opere dipinte dagli studenti dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, fanno da contrappunto alla messa in scena del conflitto e scandiscono un percorso parallelo volto a far emergere gli elementi simbolici essenziali dell’avvento del nuovo mondo.

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