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L'esortazione apostolica "Evangelii Gaudium" rappresenta il documento programmatico del papato di Bergoglio

La teologa Assunta Steccanella spiega l'importanza dell'Evangelii Gaudium. "Il linguaggio di Francesco è senza dubbio nuovo, una comunicazione che vuole che si avvicini alla lingua materna di ciascuno, che parli al cuore e faccia riscoprire categorie che non si comprendono più". 

13/03/2023

Il 24 novembre 2013, papa Francesco promulga l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium che rappresenta il documento programmatico del suo papato. Per coglierne l’importanza e riconoscere gli elementi di novità abbiamo sentito Assunta Steccanella, teologa pastoralista, pro-direttrice del Ciclo di specializzazione della Facoltà Teologica del Triveneto. “Cosa rappresenta Evangelii Gaudium nel papato di Bergoglio ce lo dice lui stesso. Ci dice che questo documento ha un significato programmatico ed è la cornice apostolica della Chiesa di oggi. Queste due categorie ci aiutano a capirne il significato nel suo papato. E’ un documento programmatico. Di norma questo tipo di documento in un papato è riconosciuto in un’enciclica dove il papa indica le categorie che sono utili per unificare lo sguardo sulla sua azione pastorale. Papa Francesco sceglie, invece, di fare un primo grande documento programmatico del suo pontificato con un’esortazione apostolica, ossia un testo di carattere spiccatamente pastorale. Questo dice che egli intende soprattutto sviluppare il suo magistero in una dimensione di dialogo con la Chiesa intesa come popolo di Dio e che la sua preoccupazione maggiore è colta nella trasmissione della fede oggi”.

E la definizione “cornice apostolica” che significato ha?

Anche la definizione “cornice apostolica della Chiesa” è interessante perché Evangelii Gaudium come documento pastorale, preserva l’apostolicità della Chiesa. La cornice apostolica è come una cornice che raccoglie dentro di sé un’immagine e la pone in vista. L’apostolicità della Chiesa è una dimensione centrale per la Chiesa stessa, perché richiama l’azione dello Spirito Santo. Questa Chiesa, alla quale apparteniamo, non è una costruzione meramente umana, ma è legata alla tradizione apostolica nella fedeltà di quanto accolto da Gesù nello Spirito a Pentecoste. Questo carattere fondamentale della Chiesa viene preservato, secondo quanto ci dice papa Francesco, dai tratti che ci offre Evangelii Gaudium.

Quali sono gli elementi fondamentali di questa esortazione?

L’esortazione è ricchissima e non posso che fare una scelta, individuando quattro coordinate di base che preservano l’apostolicità. La prima è pastoralità. Significa un’azione vissuta nell’ascolto radicale di Dio e dell’umanità. Questo lo vediamo nell’esortazione perché è un intreccio di citazioni bibliche e l’ascolto del Signore è pervasivo di tutto il testo e nello stesso tempo ha dei dati molto concreti di ascolto dell’umanità tutta. La sinodalità è un’altra coordinata fondamentale, anche se non è esplicitamente citata. Ma in realtà Evangelii Gaudium è un esercizio di sinodalità proprio perché è stata scritta in un dialogo autentico. Papa Francesco scrive un testo non solo con la propria voce, ma in dialogo con la Chiesa tutta. E questa sinodalità esercitata, dice come, secondo papa Francesco, ogni passo della missione evangelizzatrice chieda la partecipazione e la corresponsabilità di tutti. E questo è importante perché motiva anche la sua insistenza sulla sinodalità.

Quali sono le ultime due coordinate?

La terza coordinata è “riforma”, ossia la spinta a vivere una nuova tappa missionaria che ci formi tutti nuovamente a immagine di Cristo. In questo senso “riforma”: lasciarsi tutti nuovamente formare a immagine di Cristo che è raffigurata nell’immagine dei discepoli missionari disposti a servire la diffusione del Vangelo a partire da dove sono. L’ultima dimensione fondamentale è la dimensione della fraternità e sororità. Francesco nella Evangelii Gaudium fa un appello alla fraternità nella sua dimensione mistica e contemplativa, da vivere anche come dono di grazia, radicata su Cristo. In questo discorso c’è un gap: lui non parla mai di sorelle. Concessa tutta la buona fede possibile, c’è bisogno di cominciare a dare parola anche al volto femminile della Chiesa.

A proposito, una novità dell’esortazione è anche il linguaggio...

Il linguaggio di Francesco è senz’altro un linguaggio nuovo, una comunicazione che – lui dice esplicitamente – vuole che si avvicini alla lingua materna di ciascuno, che parli al cuore e faccia riscoprire categorie che oggi non si comprendono più. C’è uno sforzo notevole per raggiungere tutti.

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