Da quasi un mese, nella sua malattia, Francesco è sostenuto giorno e notte da una incessante preghiera...
Il "contagio" della fede
Una domanda, però, si fa sempre più sofferta: se per il virus è giusto trovare un vaccino, si può forse dire altrettanto per il cristianesimo? Di fatto non è quello che è accaduto? La fede in Gesù Risorto contagia ancora?

“Le somiglianze del virus con la fede cristiana non sono banali”, osserva Lorenzo Fazzini. Se il primo è comparso in Cina e si è propagato rapidamente in modo inaspettato, la seconda si è sviluppata “in un contesto sperduto di una periferia dell'impero romano. Eppure si diffonde nel giro di pochi anni dalla morte/resurrezione del suo fondatore”. Nel giro di pochi decenni ne è contagiata Roma, la capitale e l’intero impero. Come il virus si diffonde per contagio, altrettanto avviene con la fede. Una domanda, però, si fa sempre più sofferta: se per il virus è giusto trovare un vaccino, si può forse dire altrettanto per il cristianesimo? Di fatto non è quello che è accaduto? La fede in Gesù Risorto contagia ancora? I cristiani sono contagiosi? Sembra essersi drasticamente ridotta la carica infettiva della loro fede. Questa pandemia può essere metafora del modo di vivere da credenti. Pur continuando a compiere riti e doveri, la nostra carica infettiva sembra molto ormai bassa. Eppure quando appare un cristiano con alta positività virale, il contagio si diffonde rapidamente. Così accadde con Francesco d’Assisi, così con ogni storia di santità, fosse anche quella umile della porta accanto. Così avvenne nell’ospedale di Treviso. Dopo la morte dell'infermiera suor Bertilla si notò un forte cambiamento nel comportamento del personale infermieristico e anche medico. In corsia era passato l’Amore e aveva contagiato tutti...