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I nostri preti alla Gmg: “Abbiamo camminato con una Chiesa giovane e viva”

Una quarantina i sacerdoti della nostra diocesi che, insieme a decine di educatori di gruppi parrocchiali e associazioni, hanno accompagnato i nostri giovani a Lisbona. Abbiamo raccolto alcune delle loro voci

“Girando per le strade di Lisbona ho ascoltato spesso questo coro: «Questa è la gioventù del Papa». E dentro di me dicevo che sì, è vero. Questi sono i giovani della Chiesa di oggi, così come sono, con le loro domande e i loro dubbi, con il loro modo di esprimere la gioia e anche di chiedere aiuto, con le loro difficoltà e contraddizioni, ma anche con le loro provocazioni. Il Papa ce li ha indicati più volte, ha cercato di rivolgere il nostro sguardo di pastori su di loro, perché sono quelli giusti, quelli che il Signore ci dà, quelli che ci chiede di accompagnare, senza aspettare che siano diversi, che cambino, secondo i nostri criteri, ma ci chiede di cogliere le loro attese, le loro domande, e non pretendere noi di essere risposta, ma semplicemente accompagnarli nella ricerca, disponibili, anche noi, a lasciarci accompagnare da loro nella nostra personale ricerca del Signore. Contemporaneamente, il Papa ha cercato di rivolgere anche il loro sguardo di giovani su se stessi, per poter cogliere i segni di Vangelo che il Signore mette in loro, e in questi giorni ne abbiamo visti, anche piccoli a volte, ma veri e autentici”. (don Flavio)

“Mi ha colpito il senso del mettersi in cammino e di raggiungere un unico punto di ritrovo: può sembrare poco significativo, quando si poteva anche seguire da casa, e, invece, essere lì tutti insieme ha fatto la differenza. Ognuno ha portato il proprio contributo alla vastità di una Chiesa, che comunque è giovane e viva. (don Matias)

“Dieci giorni in cui la Chiesa mondiale sapientemente guidata da papa Francesco ha accettato di mettersi a servizio e al ritmo dei giovani, ritrovando con loro una sintonia normalmente impensabile, e così tutte le preoccupazioni per il futuro della Chiesa sono sembrate davvero lontane. Un’occasione riuscita per ritrovare il passo dei giovani. Ora la sfida per tutti noi è mantenere questo passo scanzonato, ma generoso, capace di portare con sé una promessa di futuro. (don Nicola)

“Per me è stato bello vederli alla scoperta di sé, degli altri, della Chiesa, di Dio. E’ come se fosse stata una sorpresa, per me, di fronte a ogni loro sorpresa”. (don Carlo)

“Mi ha colpito la disponibilità dei ragazzi anche a situazioni di fatica, disagio; e mi ha colpito la fiducia nel Signore e nella Chiesa. Mi hanno fatto tante domande in questi giorni sulla fede, il Papa, la morale, i sacramenti, tanti che ho confessato non lo facevano da anni... Forse c’è fiducia nel sapere che sono ascoltati, che il Signore è ancora «tutto da scoprire» ed è promettente per loro”. (don Riccardo)

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