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Gmg, il saluto di mons. Tomasi: “Grazie, obrigado per il grande dono. Portiamo alla diocesi questa carica”

Questi giorni lasceranno in noi un grande ricordo, ciascuno ha assaporato un momento, un incontro, una situazione. Spero che insieme potremo portare a tutta la Diocesi questa grande carica

Appena tornato dalla bellissima esperienza della Giornata mondiale della gioventù 2023 di Lisbona esprimo con gioia il mio grazie o, come abbiamo imparato a dire in portoghese in questi giorni: “obrigado”.

Grazie, perché si è trattato di un dono grande fatto di molteplici doni venuti da parte di tanti, davvero tanti. Dai giovani in primo luogo che si sono messi in moto da tutte le parti del mondo, e si sono riuniti in una festa di colori, di lingue di culture differenti nell’unico coro di amicizia, nel nome del Papa e soprattutto del Signore Gesù, invocato e lodato per le strade in modo semplice, spontaneo, sincero.

Dono grande proveniente poi da quanti hanno lavorato, tanto e bene, a tutti i livelli affinché questo milione e mezzo di persone potessero convenire a Lisbona, ospitati in mille modi diversi con generosità dal popolo portoghese, sereno, caldo, accogliente.

Dono per la presenza di tanti sacerdoti e vescovi che si sono messi in cammino con spirito di adattamento, vicini ai giovani, pronti a raccontare loro di Gesù e di Maria, a celebrare e a condividere con loro celebrazioni liturgiche e giornate di vita, nell’Eucaristia e nell’incontro toccante del sacramento della riconciliazione, momento di grazia per tutti.

Dono grande, poi, da parte di papa Francesco, che si è illuminato in volto e ha ricevuto e ha donato forza grande ogni volta che ha saputo dire ai giovani che sono amati e chiamati per nome, che non debbono avere paura, che sono ministri di pace e che sono voluti e accompagnati da Gesù e da Maria: testimone credibile di una fede che rinnova il mondo.

Questi giorni lasceranno in noi un grande ricordo, ciascuno ha assaporato un momento, un incontro, una situazione. Spero che insieme potremo portare a tutta la Diocesi questa grande carica, raccontando quello che più ci ha colpito e forse mostrandoci almeno un poco cambiati, in meglio, da questa esperienza grande di amicizia con il Signore, con Maria e tra di noi.

Voglio raccontarvi solo di due momenti che sono stati toccanti per me. Il primo è la Via Crucis di venerdì, che in una rappresentazione concentrata e toccante ci ha fatto pregare partendo dal grande abbraccio con cui il Signore crocifisso accoglie le ansie e le paure dei giovani di oggi, prendendole sul serio ma aprendole con delicatezza, forza e tenerezza alla speranza della Risurrezione.

Il secondo è il momento di adorazione silenziosa alla Veglia di sabato, in cui un milione e mezzo di persone hanno guardato in silenzio al Signore nell’Eucaristia, e gli hanno portato quanto di più importante avevano nel cuore. E’ stato un silenzio denso, impressionante. Il silenzio in cui un popolo è capace di accogliere il suo Signore che viene, nella concretezza della vita e della storia. Silenzio fecondo di umanità che si lascia toccare e guarire.

Per questo e per tanto altro: “Grazie”. “Obrigado”.

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