DIARIO DEL GIORNO - 6 “Imparare l’attesa”

Un milione e mezzo di giovani si sono ritrovati a Campo da Graça per la Veglia con il Papa. Accampati nonostante il caldo e la fatica della strada, in molti si sono messi in cammino fin dalle prime ore della mattina per un incontro speciale. In un mondo in cui siamo abituati ad avere tutto e subito abbiamo vissuto la trepidante attesa di qualcosa di tanto desiderato quanto condiviso. Sotto lo stesso cielo, illuminato dalle parole del Papa, ci siamo ricoperti ancora una volta insieme, fratelli, uguali nonostante le differenze. “Maria si alza e va in fretta, ma perché? - ha chiesto il Papa-. Perché chi ama vola, corre lietamente. La gioia è missionaria. Dobbiamo portare agli altri la gioia che abbiamo ricevuto, tutto questo è stato preparato nel nostro cuore per la gioia. Se ci voltiamo indietro vediamo tutte le persone che sono state le radici della nostra gioia, ma anche noi possiamo essere per gli altri radici di gioia, non una gioia passeggera, una gioia del momento, ma una gioia che crea radici. La gioia non è una una biblioteca chiusa che serve studiare, la gioia occorre cercarla, occorre scoprirla. Quando vi sentite stanchi, siete caduti, dovete alzarvi, quello che conta non è non cadere ma non rimanere a terra, perché chi rimane a terra è pensionato dalla vita, se un vostro amico cade che fate? Lo rialzate. L’unica possibilità di vedere qualcuno dall’alto in basso è per rialzarlo”