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A Treviso, il 29 dicembre, l’apertura diocesana del Giubileo

Con la celebrazione presieduta dal Vescovo. Siamo chiamati a essere “pellegrini di speranza” come ci chiede con forza papa Francesco. Definito il programma diocesano. Dieci le chiese giubilari nel nostro territorio

Durante l’atto di venerazione a Maria, il giorno dell’Immacolata, il Papa ha affidato alla Vergine il Giubileo che inizierà fra pochi giorni, e la città di Roma che accoglierà milioni di pellegrini. “Madre nostra, Roma si prepara a un nuovo Giubileo - ha detto il Santo Padre, durante la preghiera dell’8 dicembre -, che sarà un messaggio di speranza per l’umanità provata dalle crisi e dalle guerre. Per questo in città dappertutto ci sono cantieri: questo, tu lo sai, provoca non pochi disagi, eppure è segno che Roma è viva, che si rinnova, per essere più accogliente e più funzionale”. Poi ha aggiunto: “Ma il tuo sguardo di Madre vede oltre. E sembra di sentire la tua voce che, con saggezza, ci dice: «Figli miei, vanno bene questi lavori, ma state attenti: non dimenticate i cantieri dell’anima! Il vero Giubileo è dentro: dentro i vostri cuori, dentro le relazioni famigliari e sociali. È dentro che bisogna lavorare per preparare la strada al Signore che viene»”.

Il Santo Padre aprirà l’Anno Santo, dedicato alla Speranza, con il rito di apertura della Porta Santa della basilica di San Pietro alle ore 19 del 24 dicembre. A seguire, presiederà la celebrazione della Messa nella notte del Natale del Signore.

Da quel momento la Porta rimane aperta tutto l’Anno per il passaggio dei pellegrini. Con questo gesto, non solo chi arriva a Roma vive in senso pieno l’indulgenza legata all’Anno Santo, ma il passaggio sta anche a significare che il proprio cammino di conversione è arrivato all’incontro con Cristo, la “Porta” che ci unisce al Padre, sempre aperta per chi si converte.

In diocesi domenica 29

In tutte le diocesi la celebrazione di apertura del Giubileo sarà domenica 29 dicembre, festa della Santa famiglia, come stabilito da papa Francesco, nella bolla di indizione del Giubileo, “Spes non confundit” - La Speranza non delude.

L’inizio, presieduto dal Vescovo, sarà alle 15, nella chiesa di Sant’Agnese, per una preghiera cui seguirà la processione fino alla cattedrale, che rimarrà chiusa fino al momento in cui entrerà il Vescovo, seguito da tutti i partecipanti alla processione, sacerdoti e fedeli, per la celebrazione eucaristica. Sarà possibile accedere alla cattedrale per la celebrazione, alla quale tutti sono invitati, fino a esaurimento dei posti disponibili; sarà anche allestito un maxischermo in piazza, per permettere di seguire la messa anche a chi non dovesse riuscire a entrare in cattedrale.

I sacerdoti che concelebreranno potranno parcheggiare in Seminario (dove possono anche cambiarsi in una saletta) e negli altri spazi indicati nella piantina pubblicata nel sito della Diocesi (nessun biglietto, in quanto giornata festiva).

Nella nostra diocesi sono state individuate alcune chiese giubilari per vivere l’esperienza del pellegrinaggio durante il tempo pasquale, dalla domenica “in albis”, il 27 aprile, alla domenica di Pentecoste, l8 giugno.

LE CHIESE GIUBILARI

Sono 10 le chiese giubilari nella diocesi, che saranno luogo di pellegrinaggi, soprattutto vicariali o di Collaborazione, durante il tempo pasquale. La scelta è caduta su chiese o santuari non parrocchiali (a parte la chiesa di Santa Maria Maggiore - Madonna granda, per favorire i pellegrinaggi in città a Treviso), per non creare particolari interferenze con la vita ordinaria delle parrocchie. Ecco le chiese giubilari:

- Madonna dell’acqua - Mussolente.

- S. Maria delle Grazie - Preganziol.

- B.V. delle Cendrole - Riese Pio X.

- Madonna del Monte - S. Zenone.

- Madonna della Crocetta - Castello di Godego.

- Madonna della Rocca - Cornuda.

- Madonna Nera - Pralongo.

- Madonna del Caravaggio - Fanzolo.

- S. Maria Maggiore - Treviso.

- Santuari antoniani - Camposampiero.

L’indulgenza, dono senza prezzo della misericordia divina, è uno dei “segni” peculiari degli Anni giubilari. Questa, secondo quanto affermato da papa Francesco nella bolla d’Indizione del Giubileo, Spes non confundit, è “una grazia giubilare” che “permette di scoprire quanto sia illimitata la misericordia di Dio”. Anche in occasione del prossimo Giubileo, per volontà del Santo Padre, la Penitenzieria “intende spronare gli animi dei fedeli a desiderare e alimentare il pio desiderio di ottenere l’indulgenza” e per questo ha stabilito alcune prescrizioni e linee guida per i pellegrini. Tutti i fedeli veramente pentiti, escludendo qualsiasi affetto al peccato e mossi da spirito di carità e che, nel corso dell’Anno Santo, purificati attraverso il sacramento della penitenza e ristorati dalla Santa Comunione, pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, dal tesoro della Chiesa potranno conseguire pienissima Indulgenza, remissione e perdono dei loro peccati, nei sacri pellegrinaggi verso qualsiasi luogo sacro giubilare. In modo più peculiare, proprio “nell’Anno giubilare saremo chiamati a essere segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio” (Spes non confundit, 10): l’Indulgenza viene pertanto annessa anche alle opere di misericordia e di penitenza, con le quali si testimonia la conversione intrapresa. Più precisamente i fedeli riscoprano “le opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti” (Misericordiae vultus, 15) e riscoprano altresì “le opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti”.

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