Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Adulti Ac: l'uomo e il tempo di Dio
E’ stato Arnoldo Mosca Mondadori, poeta, editore, curatore dell’opera mistica di Alda Merini, oltre che suo intimo amico, ad animare, sabato 9 novembre in un’affollatissima sala conferenze di Casa Toniolo, il convegno diocesano. Ogni istante della nostra esistenza, ha sottolineato Arnoldo, è l’istante del tempo di Dio, e in questo mistero il silenzio adorante si fa parola, l’attimo si salda con l’eterno.

E’ stato Arnoldo Mosca Mondadori, poeta, editore, curatore dell’opera mistica di Alda Merini, oltre che suo intimo amico, ad animare, sabato 9 novembre in un’affollatissima sala conferenze di Casa Toniolo, il convegno dell’Azione Cattolica Adulti della diocesi.
Arnoldo è promotore di mille iniziative con al centro l’amore per l’uomo, la solidarietà gratuita e totale. Già presidente del Conservatorio di Milano, ideatore dell’Orchestra dei popoli che raccoglie ragazzi di ogni etnia e della fondazione “La Casa dello Spirito e delle Arti”, aperta ai bambini delle periferie di Milano, collabora nel contempo con altre organizzazioni che si occupano di integrazione ed inclusione sociale.
A lui si deve anche la realizzazione della “Porta di Lampedusa” e della croce fatta con i legni dei barconi, destinata a girare il mondo per ricordare tutti gli uomini, le donne e i bambini senza nome, morti in mare; un’iniziativa pensata in nome di quella cultura che lui, sulla scia di papa Francesco, invoca per “non chiudere gli occhi”, perché “non possiamo non sapere del dramma che continua ad accadere; non possiamo non essere coscienti, a livello umano, quando siamo davanti ai nostri figli”.
All’incontro ha portato il suo saluto la presidente diocesana Ornella Vanzella. Accanto all’ospite, la vice presidente Adulti Laura Agnoletto, Marco Guidolin e Sabrina Cendron, consiglieri diocesani Adulti e l’assistente don Tiziano Rossetto, che ha interloquito con Arnoldo Mosca Mondadori. Un incontro per “Adulti pieni di tempo”, con l’illuminante sottotitolo “Come dare pienezza al nostro tempo”.
Nessuna relazione, nessuna lezione cosiddetta “frontale”, ma un incontro fraterno e sentito, caratterizzato da una sorta di “maieutica”, si direbbe. Non è stato il relatore a proporre spunti di meditazione, ma lo stesso pubblico a sollecitare una riflessione personale, un bilancio sulla valenza, sul significato che l’uso del tempo riveste nella propria vita, quanto esso si inscrive nello stesso tempo di Dio, che del tempo e della storia è il padrone. Ogni istante della nostra esistenza, ha sottolineato Arnoldo, è l’istante del tempo di Dio, e in questo mistero il silenzio adorante si fa parola, l’attimo si salda con l’eterno, il finito con l’Infinito, ogni piccolo frammento diventa particella di una Storia che ingloba e supera la quotidianità.
Perciò ogni passo della nostra vita è un camminare con Dio, ogni nostro respiro è il respiro di Dio, come accade nell’incontro con il Signore nell’Eucaristia, della quale Arnoldo confessa di essere innamorato. In un’epoca quale la nostra, che Arnoldo Mosca Mondadori definisce “dell’apostasia”, non bisogna temere di ammettere di credere, di testimoniare il Vangelo, di vivere in piena e continua sintonia con Dio. Se il Cristianesimo agli occhi degli indifferenti e del mondo è follia, per noi è grazia, è vanto, è dono che non possiamo trattenere in esclusiva, perché significa amare, e il Cristianesimo è, anzitutto, amore.
E’ l’Amore che ci spinge verso gli altri uomini e donne, e apre continuamente nuovi, sempre più ampi, orizzonti. Amore è ascolto, è relazione, è condivisione. I problemi del cristianesimo, oggi, sono la vecchiaia e la tristezza - ha sottolineato -, mentre Gesù è simpatico, è il Vivente, eternamente giovane. I nostri limiti rimangono, ma se ci apriamo a lui, egli compie un’opera di felicità su di noi.
Arnoldo conclude con l’invito, per un autentico cammino sugli stessi passi di Dio, a lasciarsi trasportare, nell’umiltà, da questa corrente alla cui testa c’è Dio, perché nel momento in cui capiamo di essere trasportati da questo inarrestabile flusso, di essere trasformati nel nostro intimo dalla Grazia che ci precede e ci segue, viviamo il tempo di Dio, il tempo vero, ed entriamo nel mistero, nel tempo dell’eternità. Perciò, se il tempo dell’uomo coincide con quello di Dio, è davvero un dono essere “pieni di tempo”, come il tema del convegno di quest’anno suggeriva.