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Parte da Spresiano il treno senza ruote

L’idea geniale arriva da Spresiano e precisamente dalla Girotto Brevetti, che assieme all’università Sant’Anna di Pisa ha messo a punto IronLev, un sistema di levitazione magnetica passiva che potrà funzionare sugli attuali binari: ferrovie, tram, metropolitane. Con vantaggi economici, energetici, di silenziosità, confort e sicurezza.

09/02/2017

Il treno del futuro parte da un ufficio nella zona industriale-direzionale di Spresiano, di fronte alla Pontebbana. E da un prototipo lungo cinque metri, che tutto sembra fuori che un treno. Invece proprio lì ci sono tutti gli ingredienti per quella che si annuncia come una rivoluzione del trasporto su rotaia: il sistema di levitazione magnetica che si adatta a qualsiasi binario: ferrovia, tram, metropolitana, battezzato “IronLev”. Se l’idea si concretizzerà, viaggeremo su mezzi di trasporto indipendenti dal punto di vista energetico, silenziosi e sicuri.
A mostrarci l’innovativo prototipo è Adriano Girotto, amministratore delegato della Girotto Brevetti, una startup nata nel 2010 con l’intenzione di puntare sull’innovazione, sull’ideazione di prodotti innovativi ad alta tecnologia, destinati ad essere protetti da brevetto.
Tanti i progetti nati in questi anni a Spresiano, in vari campi e per importanti aziende: dai meccanismi per i mobili con la Bortoluzzi sistemi di Belluno agli impianti robotizzati per Pirelli; dalla collaborazione con Texa a quella con Technogym.

L’idea geniale arrivata per caso
Proprio dalla collaborazione con quest’ultima (e da un brevetto sulle macchine per il fitness) è scattata l’idea geniale. “Sì - conferma Girotto - l’idea per i treni a levitazione magnetica è nata quasi per caso. Abbiamo fatto una simulazione e avviato una collaborazione con un team di giovani ricercatori italiani, della Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant’Anna, con sede a Pisa. Insieme abbiamo fatto una società”. E’ nata così la spin off “Ales Tech”, che ha l’obiettivo di diffondere questa tecnologia. Un primo impegno è stata la partecipazione alla gara per il sistema di sospensioni del treno superveloce Hyperloop, ideato da Elon Musk negli Stati Uniti. Nel deserto del Nevada, lo scorso anno, si sono svolti i primi test per questo convoglio destinato, attraverso la levitazione magnetica, a correre dentro ad un tubo a bassissima pressione e a raggiungere le velocità di 1.200 chilometri orari. “La gara l’ha vinta una università tedesca - continua Girotto -. Noi non siamo arrivati in tempo, ma il loro sistema di levitazione ha qualche problema. Penso che per noi le prospettive siano comunque promettenti”. Tanto più che il sistema a levitazione passiva ideato da Ales Tech non è destinato solo a convogli destinati a sfrecciare alla velocità del suono.

Funziona su ogni rotaia
“La caratteristica rivoluzionaria del nostro progetto è che può essere applicato ad ogni tipo di trasporto su rotaia”, prosegue Girotto, che spiega: “Ci sono vari modelli di levitazione magnetica applicata ai treni. C’è la levitazione attiva, applicata sulle monorotaie già attive in Giappone e in Cina. Poi c’è il sistema passivo inductrack, quello di Hyperloop”. Un sistema al quale Ales Tech è interessata e partecipe, “ma che lascia ancora aperta qualche criticità”. La nostra levitazione passiva è alternativa: il flusso magnetico può crearsi su Hyperloop, sui nostri treni ad alta velocità, ma anche ai treni locali, alle metropolitane, ai people mover, ai tram”. Il sito di Ales Tech si spinge anche più in là: “IronLev può essere applicata a montagne russe, carrelli per riprese cinematografiche o televisive, ascensori, sistemi di parcheggio automatizzati, sistemi antisismici, e si presta a possibili evoluzioni nel campo dell’automazione industriale”.
L’amministratore delegato dell’azienda spresianese, spiega il sistema IronLev: “Il convoglio rimane sollevato e vincolato rispetto al binario, in pratica galleggia grazie al cuscinetto magnetico che si crea. Questo sistema offre numerosi vantaggi: è più economico, visto che non ha bisogno di energia, silenzioso, confortevole e sicuro”.
In effetti, per garantire la levitazione il sistema non consuma energia ma sfrutta semplicemente proprietà fisiche della materia. “Grazie alle caratteristiche della nostra tecnologia ed ai bassissimi attriti, costanti anche ad alte velocità, possiamo spostare un vagone di 10 tonnellate con la stessa forza necessaria a sollevare uno zaino di 10 kg. E puntiamo ad abbattere di un ordine di grandezza il costo dell’infrastruttura”, ha dichiarato Luca Cesaretti, il presidente di Ales Tech.

Il primo treno fra un anno
Insomma, un sistema che punta a “democratizzare la levitazione magnetica”. L’occhio torna sul prototipo che fa bella mostra nella sede della Girotto Brevetti: un “mini-convoglio”, rafforzato da pesi che scorre silenzioso su una barra d’acciaio, senza che si faccia nessuno sforzo per muoverlo. Dice Girotto: “A noi non piace fare proiezione, disegnare treni avveniristici, mostriamo quello che abbiamo. E a noi questo prototipo dà la certezza che il sistema funziona ed è applicabile”. E chi vuole vedere il treno vero e proprio? “Dovrà aspettare un anno, non di più. Ora proprio questo è il prossimo obiettivo”. I contatti con varie aziende ci sono. “Temo che questa prima prova non avverrà in Italia”, aggiunge con una punta di amarezza. In ogni caso, entro tre-quattro anni ci potrebbero già essere i primi convogli con passeggeri.
Prima di congedarci, chiediamo a Girotto se ci sono oltre a quello ferroviario anche altri rivoluzionari brevetti in vista: “Guardiamo con interesse al mondo dei veicoli elettrici, di più non posso dire”.

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