martedì, 17 settembre 2024
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Oltre 70 contagiati in Veneto. Positivi un medico del ca' Foncello e una bambina padovana

Sono 71 le persone risultate positive ai test sul coronavirus in Veneto fino al pomeriggio di mercoledì 26 febbraio. Zaia annuncia l'assunzione di nuovi medici e la Protezione civile allestisce 56 tende pneumatiche fuori dagli ospedali nel caso di necessità di creare percorsi differenziati di screening e triage rapido.Conte dopo il vertice in Prefettura a Treviso: " “Confermo che a Treviso rimane un solo caso, quella della signora deceduta, a Paese non c’è nessuna zona rossa. I contatti che la signora ha avuto negli ultimi giorni sono già stati tutti sottoposti a tampone. A Treviso, quindi, non c’è nessuna allerta e semplicemente si seguono le precauzioni già indicate nell’ordinanza Stato-Regioni".

Sono 71 le persone risultate positive ai test sul coronavirus in Veneto. Si tratta di 33 persone a Vo' Euganeo, 4 a Dolo, 4 a Venezia, 7 a Limena, 2 a Treviso e 21 pazienti che devono ancora essere associati a un territorio. Di questi ultimi casi, 3 sono ricoverati nell'ospedale di Mestre (1 nel reparto di Malattie infettive e 2 in Terapia intensiva).

Gran parte dei contagiati, ha sottolineato il presidente della Regione Luca Zaia, non sono sintomatici né ricoverati, ma sono sottoposti a regime di quarantena in casa.

In relazione ai due casi di Treviso l’Ulss 2 Marca Trevigiana ha comunicato “che il secondo caso attribuito al cluster di Treviso, che va ad aggiungersi alla 75enne con gravi patologie pregresse deceduta ieri, è relativo a un medico che ha effettuato tre turni nell’Unità Operativa di Geriatria del Ca’ Foncello. Il medico è ricoverato nell’Unità Operativa di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera di Padova”.

Gli sforzi dell’Ulss 2 sono ora diretti a creare un cordone sanitario efficace per arginare una ulteriore circolazione del virus all’interno del Ca’ Foncello: alle 20 di ieri era già stato deciso l’isolamento temporaneo del reparto di Geriatria. Azzerate le visite ai degenti da parte di esterni, nel reparto si può muovere solo il personale medico autorizzato, con addosso tutte le protezioni anti-contagio.
E in queste ore tutti i pazienti verranno sottoposti a doppio tampone, solo nel momento in cui ci saranno negativi, indipendentemente dallo stato di salute, verrà autorizzata la dimissione.

A Treviso, nella mattinata di oggi, si è tenuto un lungo vertice in Prefettura, dal quale non sono usciti ulteriori provvedimenti restrittivi, rispetto a quelli già decisi domenica. Mario Conte, sindaco di Treviso ha dichiarato all’uscita: “Confermo che a Treviso rimane un solo caso, quella della signora deceduta, a Paese non c’è nessuna zona rossa. I contatti che la signora ha avuto negli ultimi giorni sono già stati tutti sottoposti a tampone. A Treviso, quindi, non c’è nessuna allerta e semplicemente si seguono le precauzioni già indicate nell’ordinanza Stato-Regioni. Devo confermare che fin dall’inizio la macchina si è messa in moto prontamente, sia quella sanitaria che di protezione civile. Da ultimo, consentitemi di ringraziare i medici e il personale sanitario che hanno ancora una volta dimostrato come il modello veneto sia all’altezza delle situazioni di emergenza che si vengono a creare”.

La positività al coronavirus riscontrata in una bambina padovana di otto anni ha fatto scattare tutte le necessarie misure preventive, riferisce la Regione. La scuola interessata dovrà rimanere chiusa fino al termine del periodo di incubazione della malattia e che tutti i frequentanti dovranno essere informati circa la comparsa di eventuali sintomi.

Nel frattempo si cerca altro personale sanitario, e Zaia ha annunciato l’assunzione immediata a tempo indeterminato per 215 figure professionali della sanità, per far fronte ai maggiori carichi di lavoro legati all’emergenza coronavirus. Il nuovo personale sarà selezionato attingendo con procedura d’urgenza ai candidati risultati idonei nelle graduatorie dei concorsi già effettuati da Azienda Zero.

Si tratta di 100 infermieri professionali; 80 operatori sociosanitari; 20 assistenti sanitari, 10 tecnici; e 5 autisti, che vengono distribuiti alle diverse Ullss sulla base delle esigenze emerse.

“Anche su questo fronte siamo sul pezzo – commenta il Governatore – e rafforziamo l’organico, che pur negli ultimi anni è continuamente aumentato, per mettere altre forze in campo e aiutare chi è già all’opera, creando comunque nuove disponibilità anche in via precauzionale. L’assunzione è a tempo indeterminato – conclude – per cui queste 215 figure rimarranno in servizio, dove sarà più utile, anche dopo la fine dell’emergenza”. Inoltre presso 26 ospedali del Veneto, la Protezione Civile regionale sta completando in queste ore l’allestimento di 56 tende pneumatiche a scopo preventivo a fronte di eventuali necessità dovessero presentarsi nell’ambito dell’emergenza legata al coronavirus.

“Si tratta di una predisposizione preventiva – spiega l’assessore regionale alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin – allo stato attuale, le tende vengono montate e tenute chiuse. Ci auguriamo che non debbano essere utilizzate ma sono appositamente predisposte nel caso si creassero situazioni di particolare necessità in cui è necessario garantire un percorso di screening e triage rapido, parallelo e separato dagli altri utenti, a ulteriori pazienti che si presentassero presso gli ospedali con sintomi riconducibili all’infezione da coronavirus”.

“Per comprensibili ragioni di praticità e comunicazione, sono tutte collocate attigue alle strutture sanitarie – conclude l’assessore -. Esprimo un grazie a tutti coloro hanno lavorato in questo sforzo, portato a termine con celerità e professionalità come sempre. Ancora una volta la macchina della Protezione civile veneta si è dimostrata efficiente”.

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