Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
La precarietà totale uccide: videomessaggio del Papa alla Settimana sociale
“Non tutti i lavori sono lavori degni”. A lanciare il grido d’allarme è il Papa, nel videomessaggio inviato ai partecipanti alla Settimana sociale nazionale, che si è aperta a Cagliari. Presenti anche quattro rappresentanti della diocesi di Treviso.Il card. Bassetti: "Nuovo patto sociale per il lavoro".
“Non tutti i lavori sono lavori degni”. A lanciare il grido d’allarme è il Papa, nel videomessaggio inviato ai partecipanti alla Settimana sociale. “Ci sono lavori che umiliano la dignità delle persone, quelli che nutrono le guerre con la costruzione di armi, che svendono il valore del corpo con il traffico della prostituzione e che sfruttano i minori”, ha denunciato: “Offendono la dignità del lavoratore anche il lavoro in nero, quello gestito dal caporalato, i lavori che discriminano la donna e non includono chi porta una disabilità. Anche il lavoro precario è una ferita aperta per molti lavoratori, che vivono nel timore di perdere la propria occupazione”. “Io ho sentito tante volte questa angoscia, l’angoscia di poter perdere la propria occupazione, l’angoscia di quella persona che ha un lavoro da settembre a giugno e non sa se lo avrà nel prossimo settembre”, la testimonianza di Francesco: “Precarietà totale: questo è immorale! Questo uccide! Uccide la dignità, uccide la salute, uccide la famiglia, uccide la società. Lavoro in nero e lavoro precario uccidono”. Per il Papa, inoltre, “rimane la preoccupazione per i lavori pericolosi e malsani, che ogni anno causano in Italia centinaia di morti e di invalidi”.
Oggi serve “un nuovo patto sociale per il lavoro”. A rilanciare le parole rivolte dal Papa il 28 giugno scorso alla Cisl è stato il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei: “Un patto sociale, aggiungo io, che oltre a salvaguardare la dignità umana sappia, al tempo stesso, creare occupazione e sviluppare veramente l’Italia con degli investimenti mirati per un grande progetto per il Paese e non solo con delle misure emergenziali”. “È forse giunto il momento per proporre un grande Piano di sviluppo per l’Italia, che si basi su due elementi di cruciale importanza: la famiglia e la messa in sicurezza del territorio”, la prima proposta concreta che scaturisce dalla Settimana sociale di Cagliari. “Bisogna avere il coraggio di investire su questi due fattori che possono essere concretamente due traini per il mondo del lavoro e per un migliore equilibrio della società”, ha spiegato Bassetti: “Perché la famiglia e il territorio sono due elementi che hanno, al tempo stesso, una grande caratura morale e un immediato ritorno economico”. “Investire sulla famiglia con provvedimenti di natura fiscale e di Stato sociale – applicando il ‘fattore famiglia’ sulle tasse, incrementando il numero degli asilo nido e sviluppando nuove tutele della maternità e della paternità – significa favorire un diverso rapporto tra la famiglia e il lavoro, tra il tempo dedicato all’attività lavorativa e il tempo libero dedicato alla famiglia, al volontariato e al riposo”, la ricetta della Cei: “Oggi, avere a disposizione il tempo rappresenta un bene prezioso: significa non solo aumentare la qualità della vita, ma vuol dire, soprattutto, umanizzare e civilizzare i rapporti interpersonali all’interno della società”.