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E' morto padre Bartolomeo Sorge, il gesuita che ha fatto uscire la Chiesa "fuori dal tempio"

Il religioso gesuita ha avuto forti e solidi legami con il nostro territorio, sia negli anni di studio che nel corso degli anni. In particolare, si recava spesso a Castelfranco a trovare i propri parenti. E' stato più volte a Treviso in qualitò di apprezzato relatore, tra cui in un paio di occasioni alla Settimana sociale dei cattolici trevigiani.

“Caro padre Bartolomeo, qualche anno fa scrivevi, citando Papa Benedetto: ‘Abbiamo bisogno di uomini che tengano lo sguardo diritto verso Dio, imparando da lì la vera umanità. Abbiamo bisogno di uomini il cui intelletto sia illuminato dalla luce di Dio e a cui Dio apra il cuore, in modo che il loro intelletto possa parlare all’intelletto degli altri e il loro cuore possa aprire il cuore degli altri’. Grazie per averci testimoniato che questo è possibile”. Lo si legge nel sito di Aggiornamenti sociali, rivista dei Gesuiti a Milano, nel giorno della scomparsa di padre Bartolomeo Sorge. “Hai contagiato chi ti incontrava con la tua allegria e la tua fiducia e gli hai fatto respirare la gioia del Vangelo”, si legge nel commosso messaggio. “Grazie per il tuo infaticabile impegno a fare uscire la Chiesa ‘dalle mura del tempio’ attraverso i tuoi scritti e le centinaia di incontri in tutta l’Italia e non solo. Grazie per non aver taciuto quello che hai visto e udito (Atti 4, 20), fino all’ultimo giorno”. Sorge era nato a Rio Marina (Isola d’Elba) il 25 ottobre 1929, ed era entrato nella Compagnia di Gesù nel 1946. Redattore di Civiltà Cattolica dal 1966, ha diretto la rivista dal 1973 al 1985, lavorando come membro del Consiglio di presidenza, insieme a Giuseppe Lazzati e mons. Bartoletti, all’organizzazione del primo grande Convegno nazionale della Chiesa italiana, nel 1976, sul tema “Evangelizzazione e promozione umana”.
Dopo un decennio come direttore dell’Istituto Arrupe di Palermo (dove è tra i protagonisti della cosiddetta “primavera”, fioritura di iniziative civiche e movimenti per opporsi alla mafia), nel 1997 arriva a Milano per dirigere Aggiornamenti Sociali e, dal 1999 al 2005, il mensile Popoli. Padre Sorge ha al suo attivo anche numerose pubblicazioni sulla dottrina sociale della Chiesa e l’impegno dei cristiani in politica.

Il religioso gesuita ha avuto forti e solidi legami con il nostro territorio, sia negli anni di studio che nel corso degli anni. In particolare, si recava spesso a Castelfranco a trovare i propri parenti. E' stato più volte a Treviso in qualitò di apprezzato relatore, tra cui in un paio di occasioni alla Settimana sociale dei cattolici trevigiani.

“La morte di padre Bartolomeo Sorge lascia un vuoto nella società italiana, in cui si è impegnato con tutta la sua grande cultura e passione fino agli ultimi giorni. Non ha esitato a schierarsi in prima fila per combattere le diseguaglianze, le ingiustizie, la mafia e lascia ai giovani una ricca eredità di pensiero, di valori, di esperienze”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, commenta la morte del gesuita Bartolomeo Sorge avvenuta questa mattina a Gallarate (Va). “Mi unisco al cordoglio dei suoi confratelli e dei tanti che lo hanno incontrato nella vita, apprezzandone con riconoscenza insegnamenti e testimonianza”, conclude il Capo dello Stato.

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