Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Cerimonia di consegna dei diplomi con il Vescovo all’Ipm di Treviso
Una cerimonia intensa, quella che ha sancito la fine dell’anno scolastico nell’istituto penale per minorenni di Treviso, e l’inizio delle attività estive, che prendono il via lunedì 1° luglio.
Presenti il direttore dell’Istituto, Girolamo Monaco, il dirigente scolastico del Cpia Alberto Manzi, la scuola che organizza i corsi di studio in Ipm e in casa circondariale, Gianpaolo Bortolini, il cappellano, don Otello Bisetto, e il vescovo, mons. Michele Tomasi.
Nel suo intervento, il Vescovo si è rivolto direttamente ai ragazzi con sensibilità ed empatia, esortandoli a trasformare il tempo trascorso in Ipm in un tempo di riflessione, per capire ciò che si è fatto e per, poi, poter uscire con una consapevolezza in più e il bagaglio delle cose apprese, grazie alle quali ripartire con una vita nuova.
Tra gli attestati consegnati, tre allievi hanno conseguito la certificazione di lingua italiana A2, quattro il diploma terza media, quattro quello per il biennio alberghiero, un ragazzo ha frequentato il Liceo scientifico, mentre altri hanno conseguito il diploma per il biennio materie generaliste del Cipia (Secondo periodo).
Altri riconoscimenti sono stati consegnati per i progetti di musica, arte, educazione fisica e informatica.
”E’ stato un anno impegnativo - ha spiegato la professoressa Maria Concetta Bonetti, coordinatrice della scuola -. L’istituto ha riaperto a luglio scorso, è c’è stato molto da fare e da riorganizzare per non lasciare soli questi ragazzi. Tra i tanti progetti, 18 in tutto, senza contare quelli estivi che prendono il via ora, quello più importante è stato “La valigia di Marco e Anna”, donataci dalla fondazione Munus, che è stato filo conduttore per tutto l’anno scolastico. Tra libri e giochi, il progetto ha permesso di coinvolgere l’associazione trevigiana Persone down, entrata per una giornata in Ipm, e insegnato ai ragazzi, grazie anche al corso di scrittura creativa, che ognuno di noi viaggia con il proprio bagaglio, che deve a un certo punto aprire e mostrare agli altri”.
Particolare entusiasmo fra i ragazzi ha riscosso il laboratorio di “Legality rap”, progetto di promozione della legalità attraverso la musica.
“Scopo della scuola - ha concluso Bonetti - è dare un’opportunità ai ragazzi, dare loro gli strumenti giusti affinché quando vadano fuori abbiamo la possibilità di affrontare la vita e di trovarsi un lavoro”.