venerdì, 13 settembre 2024
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Bagnasco su maternità surrogata: desiderio non è diritto

Lo ha detto il presidente della Cei, in merito alla decisione della Corte d’Appello di Trento che per la prima volta ha riconosciuto in Italia a due uomini la possibilità di essere considerati padri di due bambini nati all’estero grazie a maternità surrogata.

“Qualunque desiderio, pur legittimo che ognuno può avere, non deve mai diventare necessariamente un diritto”. Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, in merito alla decisione della Corte d’Appello di Trento che per la prima volta ha riconosciuto in Italia a due uomini la possibilità di essere considerati padri di due bambini nati all’estero grazie a maternità surrogata. Il cardinale, in un’intervista al Tg1 delle 13.30, ha ricordato che “il bene dei bambini richiede, secondo il buon senso universale, il papà e la mamma, quindi una famiglia, dove il papà e la mamma si integrano con armonia ed efficacia per il bene e per l’amore dei propri bambini”.

La perplessità del Forum Famiglie

“La sentenza di Trento ci lascia perplesse, come donne e come madri”. Queste le parole di Emma Ciccarelli e Maria Grazia Colombo, vicepresidenti nazionali del Forum delle associazioni familiari, in merito alla decisione della Corte d’appello di Trento che per la prima volta ha riconosciuto in Italia a due uomini la possibilità di essere considerati padri di due bambini nati all’estero grazie a maternità surrogata.
“Una donna onesta intellettualmente – proseguono Ciccarelli e Colombo – non può restare indifferente alla maternità surrogata. Non solo: la sentenza di Trento è anche contraria ai vari pronunciamenti della Corte europea di Strasburgo e del Parlamento europeo che si sono espressi chiaramente contro l’utero in affitto”. “Come donne e come madri – concludono le vicepresidenti nazionali del Forum famiglia – siamo convinte che un bambino abbia il diritto ad avere una mamma e un papà e, soprattutto, che sia una delle violenze peggiori strappare un figlio dal seno di sua madre. Un giudice non dovrebbe permettere simili forzature cercando di stare sempre dalla parte del più debole”.

Scienza&Vita: giudici creativi, Giurisprudenza supera legge

“È una giurisprudenza che supera la legge. Avevamo assistito nel dibattito pubblico e anche nella stessa legge sulle unioni civili che si era voluto espressamente escludere la ‘stepchild adoption’. La legge lasciava un po’ di libertà al giudice. I giudici si sa sono anche creativi e in questo caso lo sono stati fin troppo”. Lo ha detto il presidente di “Scienza & Vita”, Alberto Gambino, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando la sentenza con cui la Corte d’appello di Trento ha riconosciuto il legame genitoriale di due uomini con i bambini avuti negli Usa attraverso la maternità surrogata. La sentenza, ha aggiunto Gambino “la possiamo leggere come un caso di ‘stepchild adoption’. Ciò che si è voluto scongiurare con la legge sulle unioni civili sta rientrando dalla finestra con le sentenze dei giudici cioè la possibilità di ritenere padre un signore che è convivente del padre biologico. In Italia la legge sulle adozioni non lo consente neanche alle persone di sesso diverso. Quindi è un’evidente forzatura. La nostra legge sull’adozione lo consente soltanto nel caso in cui due persone siano sposate. In più in questo caso abbiamo saputo sullo sfondo che c’è una surrogazione di maternità. Quindi addirittura abbiamo di fronte la nascita di un bambino attraverso l’affitto dell’utero da parte di una donna. È uno sfruttamento aberrante”.

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