mercoledì, 20 novembre 2024
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Torna l’incubo alluvione, esondazioni in Pedemontana

Esondazioni significative del Muson e di altri corsi d’acqua sono state segnalate in Pedemontana, e in particolare ad Asolo, a San Zenone, a Castello di Godego.“E’ molto delicata la situazione degli argini e della rete idrica locale. Occhi puntati sulle rotte della scorsa settimana, specie su quella di Camposampiero”, afferma il presidente Zaia. Ma il peggio dovrebbe essere passato

“La pioggia in queste ore non lascia il Veneto. Il territorio è provato dalle precipitazioni dei giorni scorsi: il terreno imbibito d’acqua fatica a ricevere questa nuova ondata. Anche stavolta nel vicentino, dove abbiamo avuto picchi di precipitazioni che hanno superato i 150 mm di pioggia, sono entrati in funzione i bacini di laminazione di Caldogno e Montebello, dando sfogo alle acque e garantendo maggiore sicurezza ai territori limitrofi. Nel veronese è stato attivato il bacino della Colombaretta. Anche il bacino dell’Orolo potrebbe entrare funzione nel prossimo periodo. Senza questi bacini saremmo di fronte ad allagamenti diffusi nel territorio e nelle zone cittadine”.

Lo dichiara il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, aggiornando sulla situazione meteo che vede il Veneto ancora nel pieno di una perturbazione caratterizzata da precipitazioni, in alcune zone anche molto intense. Esondazioni significative del Muson e di altri corsi d’acqua sono state segnalate in Pedemontana, e in particolare ad Asolo, a San Zenone, a Castello di Godego.

“E’ molto delicata la situazione degli argini e della rete idrica locale. Occhi puntati sulle rotte della scorsa settimana, specie su quella di Camposampiero, che è stata riparata in tempi record, ma dev’essere attenzionata. I tecnici della Regione – coordinati in queste difficili ore dall’assessore regionale alla Protezione Civile – stanno seguendo con particolare attenzione anche il Muson dei Sassi, i cui livelli sono preoccupanti. Stiamo monitorando alcuni allagamenti e tracimazioni specie nel territorio di Vicenza e di Verona. La perturbazione in queste ore si sta spostando verso la zona orientale della Regione, dove la protezione civile, come in molte altre zone del Veneto è già allertata e al lavoro. Ringrazio tutti coloro che in queste ore sono sul territorio per assistere la popolazione e garantire la sicurezza, in condizioni non corto facili”.

“Da ieri pomeriggio abbiamo registrato precipitazioni diffuse, più continue e consistenti sulla parte centro-occidentale del Veneto dove a tratti sono risultate anche forti con rovesci e un isolato temporale nel rodigino, più discontinue e in genere scarse sulla parte orientale. Ci sono zone del vicentino dove abbiamo registrato 110-140 mm sulle Prealpi vicentine fino a circa 150 mm a Molini (Laghi) e quasi 140 mm nella zona del Grappa. La parte in maggiore sofferenza è quella del vicentino dove sono entrati in funzione i bacini di laminazione di Montebello e di Caldogno. Sta invasando acqua anche il bacino di Colombaretta. Nel pomeriggio attendiamo un miglioramento con il diradarsi delle precipitazioni”.

Così l’Assessore regionale alla protezione civile, Gianpaolo Bottacin, fa il punto dopo la riunione odierna dell’Unità di Crisi che oramai da una settimana si riunisce per monitorare l’evoluzione del maltempo in tutto il territorio regionale.

“I livelli dei corsi d’acqua sono saliti e stiamo monitorando soprattutto gli argini che sono stati messi sotto pressione dalla serie di perturbazioni. – commenta ancora l’Assessore – abbiamo rilevato alcune situazioni critiche a Marostica dove c’è stata una piccola rotta come a Sandrigo, e lungo l’Avenale ad Asolo e Castelfranco, a Villaverla sul Timonchio e lungo il Muson a Camposampiero. In Comune di Dolcè (VR) si segnalano allagamenti lungo la statale 12 fra Ossenigo e Borghetto e l’esondazione del Vaio del Ri in località Peri, mentre a Roncade ieri in serata, in via precauzionale, è stato evacuato il campus di H Farm”.

In base all’evoluzione meteo prevista, si attendono per le prossime ore ulteriori incrementi idrometrici che potranno interessare più significativamente le aste dei corsi d’acqua dei settori di pianura e pedemontana del Veneto centro-occidentale.

“Il peggio dovrebbe essere passato – conclude l’Assessore – la Protezione Civile regionale con decine di tecnici e volontari in campo, continua il costante lavoro di monitoraggio e supporto nei vari territori, soprattutto quelli più in difficoltà”.

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