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Installato il nuovo thermocompost al centro don Paolo Chiavacci

Il 17 gennaio prossimo una conferenza con i tecnici del progetto.

Installato martedì 17 dicembre, nei pressi della dependance del Centro Don Paolo Chiavacci di Crespano di Pieve del Grappa, un nuovo thermocompost. L’operazione è stata realizzata con la collaborazione degli studenti del quarto anno della Scuola di formazione professionale della Fondazione Opera Monte Grappa di Fonte, indirizzo Tecnico delle energie rinnovabili.

“Questo è il terzo thermocompost che realizziamo”, sottolinea don Paolo Magoga. direttore del Centro e presidente della Fondazione. Esso rappresenta un esempio concreto di economia circolare e gestione responsabile dei rifiuti organici, trasformandoli in risorsa utile per il territorio. In questi due anni con l’avanzare del progetto abbiamo introdotto soluzioni tecnologiche innovative che hanno permesso di migliorare la produzione di energia».

Partner del progetto sono, oltre il centro don Chiavacci, la Scuola di Formazione professionale Fondazione Opera Monte Grappa di Fonte (Treviso), il gruppo di ricerca del Laboratorio di Ingegneria Sanitaria Ambientale del dipartimento Icea dell’Università di Padova, la Cna di Asolo, la Pastorale Sociale e del Lavoro della diocesi di Treviso, la riserva della Biosfera “Monte Grappa”, la banca Bpm.

La realizzazione si inserisce nel contesto delle attività educative e pratiche del Centro Chiavacci e della Scuola di Formazione Professionale della Fondazione che da quest’anno ha attivato il corso “Tecnico delle energie rinnovabili” come quarto anno di scuola. Venerdì 17 gennaio prossimo, il thermocompost verrà inaugurato ufficialmente con studenti e tecnici. Durante l’evento verranno illustrate le caratteristiche tecniche e i benefici che un thermocompost dona all’ambiente. Questo thermocompost riscalderà per tutto l’inverno l’adiacente dependance del Centro Chiavacci di circa 100 metri quadri.

Il thermocompost è un sistema innovativo per la trasformazione dei rifiuti organici in compost, utilizzando il calore generato dal processo di decomposizione per ottenere importanti benefici. I rifiuti organici come scarti alimentari, potature e residui dello sfalcio vengono raccolti in una struttura isolata dove i microrganismi decompositori attivano il processo di biodegradazione, generando calore. Questo calore viene raccolto e indirizzato per il riscaldamento di acqua sanitaria ed energia termica per ambienti.

A fine ciclo il materiale organico si trasforma in humus, un compost ricco di sostanze nutrienti, utilizzabile come fertilizzante naturale per l’agricoltura e il giardinaggio.

I benefici del thermocompost, oltre ad abbattere notevolmente la produzione di CO2, favoriscono la sostenibilità ambientale, grazie alla riduzione dei rifiuti organici destinati alle discariche o all’incenerimento, l’autonomia energetica attraverso il recupero del calore generato e la produzione di terreno fertile per orti e giardini.

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