lunedì, 30 settembre 2024
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Di nuovo sott’acqua: allagamenti a Treviso e in vari Comuni

Interventi diffusi a Treviso, Silea, dove è esondato il fiume Melma, Preganziol, Casale sul Sile, Casier, Carbonera, Asolo, Castello di Godego e Castelfranco Veneto, in particolare in località Treville e lungo la SP 139

Una nuova ondata di maltempo si è abbattuta questa notte sul territorio della Marca Trevigiana: attivati immediatamente i Tecnici del Settore Edilizia e Viabilità della Provincia di Treviso, le Squadre di Protezione Civile e i Vigili del Fuoco, con il coordinamento della Regione Veneto, per interventi diffusi a Treviso, Silea, dove è esondato il fiume Melma, Preganziol, Casale sul Sile, Casier, Carbonera, Asolo, Castello di Godego e Castelfranco Veneto, in particolare in località Treville e lungo la SP 139, dove la carreggiata è stata invasa dall’acqua. Criticità anche in alcuni edifici scolastici a Castelfranco, nelle centrali termiche e locali antincendio degli Istituti Galilei e Maffioli ex ospedale, infiltrazioni nella palestra del Liceo Giorgione. Allagamenti anche nell’aula magna dell’IS Verdi di Valdobbiadene. Attualmente sono in corso tutti i sopralluoghi del caso.Gli interventi di sgombero dall’acqua su strade e scantinati sono proseguiti tutta la notte e ora stanno continuando le operazioni di messa in sicurezza e ripristino delle normali condizioni di utilizzo.Per quanto riguarda gli edifici scolastici superiori, questa mattina la Squadra del Settore Edilizia della Provincia si è recata a Castelfranco Veneto per monitorare e registrare le criticità segnalate negli edifici dell’Istituto Galilei, dove purtroppo si è verificato l’allagamento di due laboratori, del locale pompe antincendio, del locale centrale termica della palestra e parte degli spogliatoi palestra; nella succursale ex ospedale dell’IS Maffioli, dove si è allagato il piano seminterrato, la fossa ascensore, il locale centrale termica; nella palestra del Liceo Giorgione di Castelfranco, a causa della tracimazione dell’impianto fognario a causa della straordinaria intensità delle piogge e, infine, nell’aula magna dell’IS Verdi di Valdobbiadene.

“La quantità d’acqua scesa in un’ora ha raggiunto livelli altissimi causando allagamenti diffusi in tutto il territorio provinciale – le parole di Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – abbiamo attivato tutte le comunicazioni e le squadre tempestivamente per intervenire sul posto e ripristinare le condizioni di sicurezza: a Castelfranco la situazione si è normalizzata verso le 2.30 di stanotte e grazie all’intervento congiunto di vari attori, dalla Protezione Civile, ai Vigili e alle Forze dell’Ordine, siamo riusciti a contenere l’esondazione dell’Avenale. A livello provinciale, purtroppo tanti Comuni sono stati colpiti: grazie al coordinamento della Regione Veneto e al lavoro di squadra tra amministratori, cittadini e squadre di volontari, che hanno lavorato ininterrottamente tutta la notte per sgomberare dall’acqua abitazioni e strade, ora siamo in fase di attenuamento. Anche negli edifici scolastici superiori, come Provincia, abbiamo avuto purtroppo altri danni: siamo al lavoro per stimarne l’entità e procedere con gli interventi di ripristino”.

Treviso

Nella serata di lunedì 23 settembre forti precipitazioni si sono abbattute anche sul territorio comunale di Treviso. In poco più di due ore sono caduti 60 millimetri di pioggia, a fronte di una media stagionale di 75 millimetri in un intero mese.Il Gruppo Protezione Civile di Treviso, al fianco dei Vigili del Fuoco, ha effettuato circa 30 interventi a partire dalla mezzanotte del 24 settembre. In particolare, nel sottopasso di via Zanella si è verificato un allagamento che ha interessato anche due automobili rimaste bloccate. Acqua che ha invaso anche il sottopasso di via Venier, viale Cairoli all’altezza di un laboratorio di pasticceria e alcuni garage e taverne situati in via Zalivani, via Nascimben, via Cavini, via Cavazerani, via Spalato, via Goldoni, zona Ghirada, Strada del Mozzato, via del Daino e via Piave. La via principale di Borgo Mestre e l’incrocio tra via Selvatico e via Terraglio sono stati chiusi temporaneamente per impraticabilità.Il bacino di laminazione di San Lazzaro ha raccolto le acque raggiungendo i 75/80 centimetri, permettendo di contenere i danni. «Porto la mia vicinanza ai cittadini che hanno subito dei danni a causa di questo evento assolutamente straordinario», le parole del sindaco Mario Conte. «Come è accaduto in altri territori della Marca, ci siamo trovati ad affrontare in pochissimo tempo una situazione emergenziale. La pioggia caduta nelle ore precedenti aveva riempito la strada di foglie che poi si sono accumulate in corrispondenza delle caditoie. Ringrazio il Gruppo di Protezione Civile, che oltre ad intervenire nel territorio comunale anche a supporto di cittadini che hanno avuto problemi con le pompe è uscito a supporto dei comuni limitrofi».

Casale sul Sile

Il maltempo di lunedì sera ha colpito anche il territorio di Casale sul Sile. Le piogge abbondanti hanno gonfiato fino al livello di guardia i canali presenti nel comune. Il livello del Sile si è progressivamente alzato e questa mattina il fiume è esondato in una parte di via Torre a Lughignano. Esondazione del Sile anche nel porticciolo di Casale e in via San Nicolò, questa mattina, a seguito dell’arrivo dell’ondata di piena. Il Rio Serva è al livello massimo di guardia. Gli altri canali sono pieni, ma fortunatamente nessuno è esondato. La Protezione Civile di Casale sul Sile, oltre ad aver monitorato il territorio comunale per tutta la notte, è anche intervenuta verso le 3.00 in via Chiesa Conscio per un allagamento di un seminterrato. “A questo punto è evidente che vi è un problema idrogeologico da affrontare in maniera complessiva e concreta – spiega Stefania Golisciani, sindaco di Casale sul Sile – non possiamo solamente gestire le situazioni di emergenza, come già stiamo facendo, ma servono misure di prevenzione adeguate. E’ urgente posizionare un idrometro sul Sile a monte del nostro comune, ovvero nella zona di Casier, dato che quello posizionato a Santa Caterina non è di utilità per il nostro comune. Nei tavoli tecnici svolti con gli enti superiori ci è stato ripetuto più volte che l’andamento del Sile non è prevedibile, ma è stata ribadita la necessità di un idrometro che però non è ancora stato posizionato. Le ondate di piena potrebbero essere monitorate con maggiore attenzione, in modo che l’avviso dell’ondata possa arrivare in tempi utili affinché la stessa possa essere gestita”.

Villorba

Il maltempo si è abbattuto sul territorio di Villorba nella serata di lunedì 23 settembre a partire dalle ore 20. La Protezione Civile di Villorba è intervenuta alle 23 per un furgone con a bordo 4 persone rimasto bloccato nel sottopasso in via Selghere, a causa dell’allagamento del sottopasso stesso. Le persone sono state fatte uscire e tratte in salto, ed il furgone è stato trainato fuori con un argano dagli operatori della Protezione Civile. Sul posto, a coordinare le operazioni, il sindaco Francesco Soligo e l’assessore ai lavori pubblici Alessandro Dussin. Nessuna persona è rimasta ferita a seguito di questo episodio.Ieri sera è stato chiuso al traffico il sottopasso in via Libertà in zona stazione ferroviaria, causa allagamento. Chiuse al traffico anche via Codette e via Centole, causa allagamento della strada. Strade e sottopassi chiusi ieri sera sono stati riaperti progressivamente nelle ore successive e stamattina dalle ore 7.00 erano regolarmente transitabili. La Protezione Civile è intervenuta anche nel territorio di Carbonera, a supporto dei colleghi dello stesso Comune. “Non ci sono stati feriti. Nessun danno al patrimonio – spiega Francesco Soligo, sindaco di Villorba – purtroppo il maltempo anche questa volta ci ha colpito, ma grazie al rapido intervento della Protezione Civile siamo riusciti a dare una risposta rapida nelle situazioni più critiche. Grazie agli operatori per essere sempre pronti in queste situazioni”.

Camposampiero

“Stiamo controllando la situazione in merito alle conseguenze della forte pioggia di stanotte. Ci sono ristagni d’acqua in alcune zone dovuti al deflusso delle acque. Abbiamo chiuso via Fabris. Stiamo controllando altre situazioni e portando sacchi dove necessario”. Lo afferma la sindaca di Camposampiero, Katia Maccarrone

Trebaseleghe

Il forte nubifragio di ieri sera ha coinvolto anche il territorio comunale di Trebaseleghe. Allagato il sottopasso di via Manetti mentre quello di via Ronchi ha attivato il semaforo rosso.«Siamo intervenuti con l’addetto alla manutenzione alle pompe e sei volontari della Protezione Civile guidati dal coordinatore Massimo Bortolato fino all’una e mezza di notte», spiega l’assessore alla Protezione civile Giuliano Mason. Situazione critica con allagamenti in via Montello nel tratto che congiunge Silvelle a Levada e Torreselle e in via Rustega. Chiusa temporaneamente al traffico via Cao Fratta. Allagate via Bovi e via Dotti.«Questa mattina alle 5 siamo intervenuti in via Rustega dopo la richiesta dei Carabinieri perché alcune famiglie avevano richiesto un intervento. Abbiamo così riattivato la Protezione civile, portato sabbia e preparato sacchetti di contenimento. E’ la prima volta che due sottopassi hanno segnato semaforo rosso. Ciò significa che la quantità di acqua caduta nelle vasche di contenimento dei sottopassi è arrivata ad un livello altissimo mai visto prima. Ringrazio i volontari della Protezione Civile e le altre persone che ci hanno segnalato le situazioni critiche e supportato in questo momento di emergenza».

Legambiente: “Colpa della crisi climatica e della cementificazione”

“La scorsa notte, la città di Treviso e i numerosi comuni della sua provincia sono stati colpiti dall’ennesima alluvione, la cui gravità è direttamente legata anche alla cementificazione incontrollata degli ultimi anni, che non si intende interrompere”. Lo sostiene, in un anota, Legambiente Treviso. “Nuove lottizzazioni, nuove strade (vedi la notizia di oggi relativa al Terraglio Est) e tombinamenti, interventi spesso realizzati in aree inadatte, hanno ridotto drasticamente la capacità del suolo di assorbire l’acqua piovana, contribuendo a inondazioni improvvise e sempre più frequenti”.Secondo l’associazione, “la mancanza di una pianificazione territoriale adeguata e di misure preventive da parte di Governo, Regione e molte amministrazioni locali, ha aggravato ulteriormente la situazione, rendendo il territorio vulnerabile agli eventi meteorologici che – ormai dovrebbe essere evidente a tutti – sono e saranno sempre più intensi e ricorrenti. È urgente un intervento politico a più livelli volto a tutelare un territorio fragile come il nostro e a limitare il consumo di suolo, tra le cause della crisi climatica, imputabili anche alle eccessive emissioni di gas climalteranti e quindi combustibili fossili per traffico e industria, allevamenti e agricoltura intensivi, deforestazione. L’avvio di iniziative come la creazione di un Parco delle Risorgive e l’attivazione di contratti di fiume e di bacino, già sollecitati da Legambiente Treviso assieme a numerose associazioni del territorio, diventano sempre più urgenti per arrestare la cementificazione lungo i corsi d’acqua e restituire a questi ultimi il necessario spazio naturale”.Un “sentito ringraziamento” va alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco, alla Croce Rossa Italiana, alle associazioni e a tutti i soggetti coinvolti, “per il grande impegno che sono chiamati a sostenere con sempre maggiore frequenza e competenza in questa epoca di crisi climatica, ma a maggior ragione ricordiamo che queste situazioni non possono più essere gestite come delle emergenze ma come eventi sistematici”.

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