Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Lo speciale. "Verso le Olimpiadi": Paralimpiadi, Francesca Porcellato, il mio segreto è gustare ogni attimo
Alla soglia dei 50 anni, l'atleta, originaria di Riese Pio X, gareggerà a Tokyo nel paraciclismo
Al motto di “Quello che è stato è stato”, a Tokyo gareggerà per la sua undicesima Olimpiade e se non è record poco ci manca… Stiamo parlando di lei, della “rossa volante”, dell’unica atleta a vincere medaglia sia nelle Olimpiadi invernali che estive e cioè Francesca Porcellato. Alla soglia dei 50 anni gareggerà a Tokyo nella specialità del paraciclismo e si avvicina a questo appuntamento con la storia alla sua maniera e cioè vincendo la medaglia d’oro e quella d’argento ai recenti campionati del mondo che si sono svolti in Portogallo qualche settimana fa.
Insomma Francesca Porcellato, nativa di Riese Pio X, sposata con Dino Farinazzo (suo coach) abita a Valeggio sul Mincio, e ha tutte le carte in regola per essere un simbolo, un’immagine pulita e vincente dello sport italiano. “A 50 anni sono proprio una pazza a continuare a gareggiare a questi livelli tra mondiali e Olimpiadi. Ma che ci devo fare, sono rimasta quella ragazzina che sognava di andare a Seoul nel 1988 e dopo dieci Olimpiadi sono ancora qui che sogno che mi diverto”.
Ma hai una ricetta da suggerire?
No, per carità nessuna ricetta. Solo che io amo fare quello che faccio, ci credo e mi riempie di gioia superare le difficoltà. E credetemi che ogni olimpiade così come ogni singola gara bisogna prepararle con puntiglio e questo mi diverte oltre che soddisfarmi. E poi solo il pensiero di riuscire a fare tutto quello che sognavo di fare mi fa stare bene…
Quindi vuoi dire che non ti stanchi?
Sinceramente non mi stanco perché amo quello che faccio. Poi certo ho il supporto di mio marito Dino e della mia famiglia che mi facilitano tante cose ma alla base di tutto c’è la passione per quello che si fa. Ma scusa non ho mai sentito dire che uno si stanca a mangiare nutella, ecco io non mi stanco perché mi piace, gusto quello che faccio.
E a proposito di quello che fai, a Tokyo dove e quando sarai impegnata?
Allora, gareggerò nel paraciclismo in due specialità; cronometro e linea. Il cronometro è di 16 km mentre la gara in linea di 50 circa. Sarò in gara il 31 agosto e il 1° settembre. Il mio programma prevede ancora allenamenti in Abruzzo dove siamo in ritiro poi una settimana di scarico a casa e poi ritorno a Roma. Qui ci saranno tutti i preparativi per la partenza per il Giappone. Il rientro in Italia sarà subito dopo la gara;
E come hai trascorso quest’anno in attesa delle Olimpiadi?
E’ stato un anno particolare, strano ma anche bello. Strano perché subito ho preso paura il dover attendere un altro anno alla mia età. Poi ho cominciato ad allenarmi tranquillamente, più un mantenimento della forma, senza assillo di tempi e devo dire che mi ha fatto benissimo, tanto che sono migliorata come hanno dimostrato le due medaglie prese in Portogallo, che, devo ammettere, è stato un grande test.
Francesca, ma Tokyo sarà la tua ultima Olimpiade veramente?
Mah, penso proprio di sì, ma non si sa mai…
Già, siccome il suo motto è “Quello che è stato è stato” da Francesca ci possiamo anche aspettare che archivi in fretta eventuali risultati per affrontare subito nuove sfide.