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Seimila chilometri su un carro funebre, al via l’impresa solidale

Moustapha Fall e Francesca Brotto, con alcuni compagni di viaggio, sono partiti domenica 19 gennaio da Treviso, per donare due vetture alla città di Saint Louis, in Senegal
23/01/2025

Sembrava un’impresa impossibile, e invece sta diventando realtà grazie alla tenacia dei suoi promotori e alla solidarietà di tanti trevigiani e trevigiane che in questi mesi hanno partecipato alla raccolta fondi. Domenica 19 gennaio da piazzale Burchiellati sono partiti i due carri funebri del progetto Treviso ‘ndar alla volta del Senegal. Dieci giorni di viaggio via terra attraverso il sud dell’Europa e il deserto del Sahara per giungere finalmente a Saint Louis, città senegalese affacciata sull’Atlantico, dopo ben seimila chilometri.

A bordo ci sono Francesca Brotto, attrice e autrice, e Moustapha Fall, impiegato e ispiratore del progetto, oltre a Giuliana Gallopin, assistente sociale, e Sara Fabris, la giovane regista che documenterà l’impresa. A Milano raccoglieranno l’imprenditore Simone Canizzo, che all’occorrenza metterà in pratica le sue doti di meccanico, mentre a Tarifa (Spagna) si aggiungerà Diego Valentino Gubertini, tecnico del suono. A fine mese giungeranno a Saint Louis, dove incontreranno l’associazione “Amis d’enfance de Sindone” alla quale verranno donati i carri funebri, e che li metterà a disposizione della cittadinanza gratuitamente.

Il seme di questa folle idea, che abbiamo raccontato più volte e con affetto da queste pagine, nasce nella storia personale di Tapha. Un carro funebre è uno strumento per noi scontato, ma la sua mancanza può trasformare completamente l’esperienza della celebrazione ed elaborazione di un lutto. Lo ha sottolineato anche Fabio Di Lisi, assessore del Comune di Preganziol: “Per i cittadini di Preganziol è stata anche l’opportunità per riflettere sulla storia dei nostri nonni emigrati, che con lo stesso spirito di Tapha mandavano soldi e risorse per le proprie famiglie”. Gloria Tessarolo, assessora del Comune di Treviso, nota la presenza di una comunità trasversale e unita in questo grande gesto di solidarietà. L’impresa, infatti, ha visto molti benefattori, tra cui il nostrano Ivan Trevisin, dell’omonima ditta di pompe funebri, che ha accompagnato il progetto fin dalla sua genesi, e altre due aziende italiane che hanno donato i due carri funebri. “Da due parole fatte tra amici è nata questa grande cosa - ricorda Francesca Brotto con emozione -. Quando abbiamo iniziato questa avventura non mi aspettavo che avremmo raccolto un tale riscontro”. Non ci resta che dire buon viaggio!

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