venerdì, 20 dicembre 2024
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Rivoluzione digitale

Dallo scorso 4 dicembre, patente, tessera sanitaria e codice fiscale, in formato elettronico, possono essere direttamente caricate sul proprio smartphone, attraverso l’app “Io”. Il prossimo anno toccherà anche alla carta d’identità

Qualcuno lo ha fatto la notte stessa dell’annuncio, magari incappando in qualche piccolo bug del sistema: l’ansia di liberarsi di documenti come patente, tessera sanitaria e codice fiscale era tanta. La rivoluzione che lo Stato italiano ha avviato il 4 dicembre cambia davvero la vita. Niente più portafoglio carico di tessere. Già avevamo iniziato con carte di credito, tessere dei supermercati, abbonamenti per autobus e treni. Ora, però, si tratta di un salto di qualità: un documento quasi ufficiale, come la patente, potrà essere caricato direttamente sul telefonino. Anche la tessera sanitaria diventa digitale; in farmacia, o dal dentista, non sarà più necessario dettare il codice fiscale, basterà mostrare lo smartphone per completare l’operazione.

Nasce il “portafoglio italiano”

Dal 4 dicembre, tutti i cittadini possono accedere alla prima fase di It-wallet, che tradotto significa “portafoglio italiano”. L’icona, che troviamo sul cellulare, suggerisce una serie di scomparti che raccolgono le nostre carte, un tempo di plastica e ora interamente digitali. Prendiamo confidenza con il termine inglese wallet e colleghiamolo all’applicazione “Io”, già nota per aver registrato i certificati vaccinali e l’iniziativa cashback del 2020, quando lo Stato rimborsava il 10% delle spese fatte con carta di credito (l’idea era spingere all’uso della moneta di plastica più tracciabile).

Oggi, l’app Io ha assunto un ruolo più serioso: ci ricorda pagamenti come il bollo auto e le tasse regionali o statali, tra cui il contributo consortile per i bacini di bonifica. Con la nuova funzionalità “Documenti su Io”, aggiungiamo all’app la versione elettronica della patente di guida, della tessera sanitaria (compresa la Tessera europea di assicurazione malattia) e della Carta europea della disabilità.

“Oggi, con l’introduzione della prima fase di It-wallet, inizia una vera e propria rivoluzione. Grazie alla possibilità di ottenere i propri documenti in versione digitale i cittadini potranno sperimentare un’innovazione che semplifica il rapporto tra Stato, cittadini e imprese, aprendo nuove prospettive per l’evoluzione dei servizi pubblici e privati”, ha dichiarato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica, Alessio Butti.

Attivazione gratuita e sicura

Una volta caricati nel portafoglio virtuale dell’app IO, sarà possibile utilizzare questi tessere in contesti specifici, al posto delle versioni fisiche. Ad esempio, la patente digitale potrà essere usata per dimostrare l’abilitazione alla guida in caso di controlli (ma non ancora come documento di riconoscimento in aeroporto); la tessera sanitaria permetterà di accedere alle prestazioni del Servizio sanitario nazionale; mentre la Carta europea della disabilità manterrà le stesse funzionalità già previste dal documento fisico.

L’attivazione di “Documenti su Io” è gratuita, facoltativa e disponibile per tutte le persone maggiorenni in possesso di documenti validi. Per ottenere il formato elettronico, basta aggiornare o installare l’app Io sul cellulare e accedere tramite Spid o Cie (Carta d’identità elettronica). Il sistema è sicuro, grazie all’uso del riconoscimento biometrico: l’app si sblocca solo inquadrando il proprio volto. L’ultimo passo di questa rivoluzione digitale arriverà nel 2025, quando si potrà aggiungere anche la carta d’identità.

Tutto bello, dunque? Forse sì, ma ogni volta che viene introdotto un nuovo sistema per gestire i nostri dati, scatta una comprensibile preoccupazione. Questa volta il livello di sicurezza dell’app Io dovrebbe rassicurare, ma è fondamentale applicare le consuete “buone pratiche”: non inserire mai i dati Spid e Cie su siti non affidabili e non conservare bigliettini con le credenziali in luoghi poco sicuri.

Meglio affidarsi al riconoscimento biometrico: un semplice sguardo al telefono e il gioco è fatto. Apriti sesamo!

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