Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Le feste che ci mettono a confronto con noi stessi
Le persone che danno al ricordo della nascita di una persona un significato celebrativo importante riconoscono il valore e il senso di ogni vita nella sua unicità e autenticità
Il compleanno per ognuno, come il capodanno per tutti, è un giorno speciale dal forte significato simbolico. Questi due eventi riflettono in modo inequivocabile come una persona sta in quel momento della sua vita, come vive le sue relazioni, qual è l’impatto dello scorrere del tempo sulla sua esistenza. Sono date amate o odiate, attese o respinte, ma in ogni caso caratterizzate da emozioni, sentimenti, riflessioni, aspettative, delusioni e speranze. Molto spesso si rischia di perdere il contatto con la preziosità del tempo e di conseguenza con i propri valori fondanti e le vere priorità.
C’è un esercizio che consiste nell’immaginare un proprio compleanno in un futuro piuttosto lontano e nel visualizzare la scena in cui una persona significativa prenda la parola per farci un discorso di lode e ringraziamento per ciò che siamo riusciti a essere, per come abbiamo speso il nostro tempo, per il significato che abbiamo avuto per gli altri, specialmente per chi si è affidato a noi. Si tratta di un modo concreto e illuminante per riflettere sulla vita che vogliamo avere e sulla persona che desideriamo essere. Col passare degli anni compleanno e capodanno, che suscitino tristezza e avversione o che siano attesi e festeggiati con gioia, rimandano comunque a un bilancio seppur parziale e non definitivo della propria vita. Nel giorno del nostro compleanno o al sorgere di un nuovo anno siamo maggiormente spinti a confrontare ciò che siamo con le attese nostre e altrui, familiari o culturali che siano.
Che si tratti di studio, lavoro, risultati economici, relazioni affettive o quant’altro, tutti ci proiettiamo nel futuro immaginando traguardi che riteniamo possano farci felici. Ci sono però momenti e condizioni della vita in cui ricordare il proprio compleanno può evidenziare maggiormente le assenze o sottolineare la precarietà attuale a fronte di periodi più sereni e spensierati o anche suscitare ricordi dolorosi. Ci sono persone che non lo festeggiano proprio o non abbastanza perché non sono cresciute in una di quelle case in cui si fa comunque festa, anche se con pochi mezzi.
Altre persone sono imbarazzate se non infastidite dagli auguri e dalle attenzioni evidenziando che il compleanno mette a confronto anche con la dimensione del sentirsi meritevoli di ricevere gratuitamente per il solo fatto di essere venuti al mondo. La scelta del se e come festeggiare il compleanno proprio o di una persona cara riguarda perciò questioni profonde e complesse che spesso sfuggono alla piena consapevolezza. Le persone che amano festeggiare il proprio compleanno, nonostante segni lo scorrere del loro tempo, sono quelle particolarmente attaccate alla vita come dono, consapevoli che solo una categoria di persone non ha potuto invecchiare: quella che ha lasciato questa vita troppo presto. Le persone che danno al ricordo della nascita di una persona un significato celebrativo importante riconoscono il valore e il senso di ogni vita nella sua unicità e autenticità.